L’identità sessuale tra regole e libertà

Ad Anghiari la testimonianza dello scrittore Nicola Gardini: “Molti soffrono per ipocrisia e violenza”

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10 Giugno 2023
Nicola Gardini

Nicola Gardini durante il proprio intervento ad Anghiari

“Uomo, maschio, omosessuale”: così si è definito lo scrittore Nicola Gardini nel corso della serata in cui ha raccontato la propria storia al Teatro di Anghiari. Si tratta di tre categorie inquadrate grazie al “tentativo di sistemazione terminologica” che il docente di Oxford ha effettuato in apertura del proprio intervento, illustrando la differenza tra sesso, genere e orientamento sessuale.

Il primo è quello biologico e divide tra “maschio, intersessuale e femmina”; il secondo “viene dalla coscienza personale” di potersi dire “uomo, queer oppure donna”; e poi c’è l’orientamento, “che deriva da ciò che attrae”, individuando le tre aree contigue di “eterosessuale, bisessuale, omosessuale”.

Partendo da questo presupposto e narrando con tanti aneddoti brillanti la propria esperienza personale, Gardini si è legato al tema dell’edizione di quest’anno del Festival dei Cammini di Francesco che ospitava l’evento: regole, autonomia e libertà. Nell’esperienza dello scrittore è stato il padre, “uomo, maschio, eterosessuale”, a impersonare una regola “dittatoriale”, che “imponeva che il figlio fosse eterosessuale”, dopo che “assai presto nacque nel padre la certezza che il figlio eterosessuale non fosse per niente”.

Pur sentendosi “un irregolare” – ha spiegato lo scrittore – “ero il primo a sapere che avevo bisogno di regole che scalzassero quelle di mio padre, che mantenessero la mia integrità o me ne dessero una, e le trovai nella scuola”. Appresa la grammatica “mi misi d’impegno a correggere mio padre”, racconta Gardini. “Le mie correzioni lo mandavano in bestia, però lo umiliavano abbastanza da fargli passare la voglia di umiliare me, o quantomeno di vessarmi in continuazione”.

“Abbiamo capito – ha detto Gardini in conclusione – che le regole sono di due tipi, quelle che riceviamo e quelle che ci diamo: io le regole le ho cercate nello studio, nella lettura, nella musica e nell'arte ed è stato necessario fare così perché sono cresciuto in un mondo essenzialmente omofobo che mi ha portato a dubitare dei miei desideri, a sperare che passassero, a tergiversare, a inseguire miraggi”.

“Le regole che mi sono dato mi hanno reso autonomo, mi hanno protetto dai soprusi di qualunque potere, sono state il mio potere. Le regole che ci diamo però non bastano, occorre che la società ci accolga come a un certo punto ha accolto me e Nicolas”, ha detto Gardini con riferimento al marito scomparso, “permettendoci di dare al nostro amore la legittimazione di un'unione civile. Se la società non ci accoglie l'ipocrisia e la violenza continueranno a farla da padrone e molti, moltissimi continueranno a soffrire per niente, con effetti devastanti per sé e per la società”.

Il video integrale della serata è disponibile nel canale YouTube di TTV.

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Ad Anghiari la testimonianza dello scrittore Nicola Gardini: “Molti soffrono per ipocrisia e violenza”