Il 9 ottobre è la Giornata delle persone con sindrome di Down

Una ricorrenza per la sensibilizzazione dei loro diritti. Il nostro contributo video

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08 Ottobre 2022
Giornata delle persone

«La crisi, anzi, le crisi che stiamo vivendo e che sono sotto i riflettori non spengano l’attenzione sui diritti delle persone con sindrome di Down»: è l'appello che l'Associazione italiana persone down lancia e diffonde in vista della Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down che ricorre oggi, domenica 9 ottobre.

Per l’occasione abbiamo realizzato un piccolissimo contributo video con alcuni momenti di incontro con i tanti ragazzi con sindrome di Down che abbiamo avuto il piacere di raccontare.

Intanto qui di seguito alcune delle richieste che vengono evidenziate in questa giornata in ordine ai diritti.

l lavoro, innanzitutto: tra le persone con la sindrome di Down nella rete AIPD, solo il 13% circa dei maggiorenni lavora con regolare contratto, ma sono molti di più quelli che potrebbero farlo.

Strettamente legato al diritto al lavoro, c'è il diritto alla piena e attiva cittadinanza: tante sono le persone con sindrome di Down che, anche in occasione delle ultime elezioni, sono state formate e accompagnate da AIPD verso l'esercizio del proprio diritto di voto, attraverso l'illustrazione dei programmi e delle modalità di voto in linguaggio altamente comprensibile.

Le persone con sindrome di Down ambiscono e hanno quindi diritto a una vita pubblica, ma anche a una vita privata piena: il diritto all'affettività è quindi un altro tema su cui AIPD riporta l’attenzione in occasione della Giornata.

Affinché tutto questo sia possibile, non solo a parole, occorre che sia riconosciuto il diritto delle persone con sindrome di Down ad avere una propria casa: tramite le numerose esperienze di sperimentazione della vita autonoma, questo diritto viene costruito ogni giorno all'interno delle sezioni di AIPD.

A monte di tutti questi diritti e della possibilità di esercitarli, c'è il diritto alla scuola e a un'istruzione inclusiva. Dai dati raccolti da AIPD e dal Censis attraverso un recente questionario, per quanto la scuola italiana sia tra le più inclusive, non mancano le difficoltà, indicate dalle famiglie soprattutto nella scarsa preparazione degli insegnanti curricolari (è questa la risposta prevalente, soprattutto quando si parla della fascia 15-24 anni), ma anche degli insegnanti di sostegno.

È nelle scuole superiori, evidentemente, che la scuola inizia a mostrare maggiori carenze nell'offerta formativa e inclusiva per gli studenti con disabilità.

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