Commemorati i Martiri della Libbia e l'antifascista Carlo Vignini

Al notaio morto nel campo di concentramento di Dachau intitolata la Scaletta della Croce a Monterchi

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26 Giugno 2023
Intitolazione a Carlo Vignini

Tra i sindaci di Monterchi e Anghiari c'è Andrea Vignini, prononipote di Carlo e già primo cittadino di Cortona (foto di Mirco Draghi)

È stato intitolato questa sera a Carlo Vignini il percorso pedonale di Monterchi finora noto come Scaletta della Croce, che dal Monumento ai Caduti conduce al centro storico. Vignini, notaio ad Arezzo, nato nel comune valtiberino nel 1888, fu perseguitato dal regime fascista e nel 1943, sfollato a Policiano, fu uno degli organizzatori della Resistenza. Nel giugno dell'anno successivo fu catturato dai tedeschi con Alfredo Vestri e Ivo Tani, che furono uccisi sul posto. Il monterchiese fu invece deportato dapprima a Bolzano e poi nel campo di concentramento di Dachau, dove subì ripetute torture e morì nel 1945.

La cerimonia ha fatto seguito alla tradizionale commemorazione dei Martiri della Libbia, i cinque partigiani, di cui quattro proprio di Monterchi, uccisi presso il valico della Scheggia ad Anghiari il 26 giugno 1944. Una data funesta, con i tedeschi in rastrellamento che già all’alba ferirono a morte un bambino di 4 anni, Italo Tuti, e poco dopo fermarono il partigiano 22enne Sabatino Mazzi di Giovi. Vennero quindi arrestati quattro ragazzi di Monterchi fra i 18 e i 20 anni che stavano per unirsi ai ribelli ma furono vittime di una spiata. I loro nomi erano Tommaso Calabresi, Pasquale Checcaglini, Enrico Riponi e Francesco Franceschi.

Torturati per tutto il pomeriggio, i cinque giovani vennero infine impiccati col filo di ferro a un tronco poggiato su due colonne nel luogo nel quale oggi campeggia la lapide che li ricorda, a fianco della villa La Speranza. Gli uccisori lasciarono i corpi appesi con un cartello che recitava la frase “Banditi puniti, camerati sparate”, che stimolava i soldati di passaggio a scaricare raffiche di mitra sui cadaveri. Un gruppo di partigiani riuscì poi a recuperare il corpo di Mazzi e a poggiare a terra le altre quattro salme, in seguito bruciate all’arrivo degli Alleati.

L’anno scorso, proprio in occasione della cerimonia del 26 giugno, ai “Caduti martiri di Via Libbia” era stato intitolato il percorso pedonale che attraversa il parco fluviale di Monterchi.

I cinque partigiani uccisi
La lapide che ricorda i cinque partigiani uccisi il 26 giugno 1944 alla Scheggia

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Al notaio morto nel campo di concentramento di Dachau intitolata la Scaletta della Croce a Monterchi