4 novembre, “fine di una carneficina”

Un manifesto per celebrare “l'ultimo giorno di una condanna a morte generalizzata”

di:
04 Novembre 2022
Manifesto 4 novembre 2022

Il Manifesto dedicato al 4 novembre

Anche quest'anno, come ogni 4 novembre dal 1991 ad oggi, l'Associazione Cultura della Pace di Sansepolcro ha pubblicato un manifesto dedicato alla fine della Prima guerra mondiale. L'obiettivo è quello di “ricordare il 4 novembre come l'ultimo giorno di quella condanna a morte generalizzata che fu la guerra mondiale”. Nel giorno in cui viene celebrata la vittoria dell'Italia in quel conflitto “bisogna anche ricordare – sottolinea l'associazione – che:

  • la prima guerra mondiale costò all'Italia 650.000 morti e un milione di mutilati e feriti, molti di più di quanti erano gli abitanti di Trento e Trieste, i territori ottenuti con la vittoria della guerra, che erano già stati concessi all'Italia dall'Austria in cambio della non belligeranza;
  • la prima guerra mondiale fu un affare per grandi industriali, politici corrotti, funzionari statali senza scrupoli, alti ufficiali con le mani in pasta. Le commesse di guerra fruttarono profitti così scandalosi che fu nominata una commissione di inchiesta parlamentare, prontamente sciolta dal fascismo dopo la marcia su Roma;
  • l'Italia entrò in guerra nonostante il voto contrario del Parlamento Italiano (450 voti contrari su 508);
  • l'opposizione popolare alla guerra fu molto ampia, anche nell'esercito: su 5 milioni e 500 mila mobilitati per la Prima guerra mondiale, 870.000 furono denunciati per insubordinazione. Oltre il 15%. Cadorna aveva ordinato rappresaglie e fucilazioni immediate. Dovremmo ricordare la follia, la crudeltà, la tragedia della guerra. Gli orrori, i massacri, la distruzione, i morti vittime di una ‘inutile strage'. Il 4 novembre non si celebra una vittoria ma la fine di una carneficina;
  • nel biennio 1919-1920 si ricordava la guerra come un'inutile strage e i caduti come vittime di un gioco cinico e non come eroi pronti a conquistare territori all'Austria”.
  • A Bussoleno (Torino) una lapide cominciava con queste parole: PER QUELLO CHE FU SOFFERTO NELL'OZIO DEPRAVANTE DELLA CASERMA SOTTO IL BASTONE DELLA SERVITU' NEL LEZZO DELLE TRINCEE NELLE VIGILIE DI MAGNIFICATE CARNEFICINE… Tale lapide fu distrutta dai fascisti nel 1922.

Nel manifesto di quest'anno è raffigurata una vignetta di Mauro Biani, disegnatore cui nel 2012 fu insignito a Sansepolcro del Premio Nazionale Nonviolenza, accompagnata da una citazione di Papa Francesco: “La guerra è un controsenso della creazione”.

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Un manifesto per celebrare “l'ultimo giorno di una condanna a morte generalizzata”