La Sia Coperture San Giustino piega al tie-break la Canovi Sassuolo e vince per 3-2

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27 Febbraio 2018

Nel fine settimana si è disputata al PalaVolley di San Giustino la partita della Sia Coperture contro la Canovi Coperture Sassuolo. Vittoria 3-2 per la Sia Coperture. Segue il comunicato stampa del San Giustino Volley con la cronaca dell'incontro e le dichiarazioni del tecnico Marco Gobbini.

Due San Giustino ben distinti nella stessa partita: quello iniziale che perde il primo set sul filo di lana e che cede nettamente nel secondo (subendo il più pesante dei passivi in casa, 10-25) e quello che, dopo la forte strigliata del tecnico Marco Gobbini, rinasce nel terzo set, domina largamente il quarto e si impone di misura al tie-break. Forse nessuno, sullo 0-2, avrebbe scommesso su un ribaltamento del genere. Nella partita più bella ed emozionante vista al PalaVolley in quattro stagioni di B1, con due ore e sei minuti all’insegna dello spettacolo di alto livello, la Sia Coperture San Giustino supera per 3-2 la Canovi Coperture Sassuolo e pone fine alla striscia positiva di nove vittorie consecutive della squadra modenese (seconda forza del girone C), dimostrando di possedere gli attributi anche mentali per puntare ai play-off. Che sono lì a un passo: poco conta che le biancazzurre occupino il sesto posto per questione di quoziente set, perché il terzo è appena un punto sopra e le pratiche contro Coveme San Lazzaro di Savena e appunto Canovi Sassuolo sono già archiviate. Non era facile piegare la resistenza delle emiliane e delle loro “bocche di fuoco” in attacco, ma una volta registrata la difesa e alzato il muro anche la fuoriclasse cubana Taismary Aguero (premiata alla carriera prima dell’inizio della partita assieme alla connazionale Mirka Francia, tornata a San Giustino per salutare la compagna di squadra dei tanti trionfi olimpici e mondiali) e la 19enne Josephine Obossa si sono ritrovate con le polveri bagnate, nonostante i 15 punti della prima e addirittura i 28 della seconda. Una prestazione divenuta sempre più maiuscola da parte di tutte le singole atlete sangiustinesi (26 punti per Elisa Mezzasoma), che hanno regalato agli sportivi una vittoria di indubbio spessore.

Si comincia con i 6+1 annunciati: nel Sassuolo, diagonale Lancellotti-Obossa, coppia centrale Crisanti-Squarcini, a lato Aguero e Boninsegna e alternanza iniziale fra i liberi Bici e Falcone. Risponde San Giustino con Stincone in regia, Mezzasoma opposto, Mearini e Iacobbi al centro, De Stefani e Tosti alla banda e Marinangeli (molto brava) nel ruolo di libero. Fin dalle battute iniziali, si capisce che sarà battaglia, con la Aguero che corre fin quasi alla panchina di San Giustino per recuperare e tenere in vita un pallone poi trasformato in punto. Lei e la Obossa guidano la Canovi fino al vantaggio di +3 (7-4) e allora un tocco della Iacobbi e gli attacchi della De Stefani ristabiliscono la parità sull’8-8. La De Stefani fa leva sulla battuta al salto, che le procura una ace a nastro e uno slash vincente della Mearini (12-10), ma la Aguero sfodera tutta la sua potenza e neutralizza il tentativo di fuga; anzi, il preciso diagonale della Boninsegna (15-17) costringe Gobbini al time-out, con la Tosti che trova la pipe di precisione per il 17 pari. Stincone e Mearini non combinano in primo tempo (17-19) e la Squarcini mura la De Stefani (18-20): la Sia Coperture ancora c’è e rimette il naso avanti (21-20) con un altro slash della Mearini. Stavolta è il tecnico ospite Enrico Barbolini a chiedere la sospensione discrezionale e al rientro in campo sono la Aguero e la Obossa a determinare il 25-22 in favore della Canovi, rompendo allo sprint la grande incertezza che aveva regnato.

Non c’è invece partita nella seconda frazione, quasi come se San Giustino avesse accusato una sorta di contraccolpo psicologico: la ricezione latita, la Obossa ringrazia e colpisce; solo una fast della Mearini (1-3) smorza l’impeto delle neroverdi, che arrivano fino all’8-1, subiscono un muro e ripartono con gli ace della Squarcini e della Obossa, più il contributo della Crisanti. Non solo: la Canovi ha aggiustato a dovere la difesa e la Sia Coperture non passa più. Sul 5-15, Gobbini richiama in panca la Stincone per la Leonardi: dall’altra parte, la Aguero e la Obossa non si fermano e il divario nel punteggio fra le due formazioni raggiunge il massimo (6-22) sulla conclusione out della Mezzasoma. Solo a quel punto un minimo di reazione porta le padrone di casa a quota 10, prima del mani fuori della Obossa che porta Sassuolo sul 2-0.

Nell’intervallo, coach Gobbini scuote energicamente le sue giocatrici, facendo capire loro che, andando avanti di questi passi, sarà una disfatta. Solo un cambio radicale di atteggiamento potrà ridisegnare la gara e ribaltare gli equilibri in campo. Così sarà, partendo da un terzo set nel quale si nota subito il cambio di passo: le biancazzurre appaiono trasformate (la Mezzasoma comincia a scaldare a dovere la mano) e prendono il largo, accumulando e mantenendo le cinque lunghezze di vantaggio fino al 12-7, momento nel quale Sassuolo risponde e recupera terreno. Sul 17 pari e poi sul 21-19 per la Canovi, lo spettro dello 0-3 rischia di farsi concreto e se la Sia Coperture torna in partita lo si deve in questo frangente anche alle schiacciate fuori bersaglio della Boninsegna, che nella fase topica restituiscono ossigeno alle locali, brave poi nel chiudere sul 25-23 e nel riaprire la contesa.

La quarta frazione, quella in cui il dominio della formazione di Gobbini risulterà evidente, parte con il piede giusto per la Sia Coperture, che va sull’8-4, poi subisce una piccola rimonta avversaria, ma da quel momento allunga con decisione: la differenza nel punteggio cresce sempre più, perché la Stincone comincia a distribuire con saggezza, la Mezzasoma è salita in cattedra alla sua maniera, la Tosti si vede nei frangenti che contano e anche la Iacobbi diventa a tratti protagonista, non dimenticando il gran lavoro della Marinangeli. Sale la percentuale di San Giustino sui contrattacchi, grazie a muro e difesa e dall’altra parte Barbolini prova a giocare la carta Gjoni, che a freddo sbaglia due schiacciate. Quando la Sia Coperture conduce per 18-12, il 2-2 è già virtualmente acquisito, perché la dinamica del match pende nettamente dalla sua parte: nei confronti della Aguero e della Obossa sono state prese le giuste misure (entrano la palleggiatrice Galletti e l’opposto Baldoni) e soltanto al centro la Canovi continua ad alzare la voce, in particolare con la giovane e determinata Squarcini. Il 25-14 maturato abbastanza velocemente prepara un tie-break di assoluto interesse.

In effetti, il quinto set non tradisce le attese. La Canovi si garantisce subito un break (2-4 e 5-7), che tuttavia non scompone la Sia Coperture nemmeno quando va sotto di 3 sul 7-10, perché con la Mearini in evidenza e la Mezzasoma sempre pronta con il colpo in canna rimane attaccata a Sassuolo: il gap resta a -2 (10-12) quando il tie-break è in dirittura di arrivo e viene colmato sul 13-13. Sassuolo usufruisce di una palla-match sul 14-13 in suo favore, che un’autentica bordata di Giorgia De Stefani con mani fuori riesce ad annullare. E due attacchi fuori delle grandi mattatrici iniziali (la Aguero prima e la Obossa poi) consegnano il successo con il parziale di 16-14 a una Sia Coperture rigenerata, fra l’entusiasmo di un PalaVolley che applaude la compagine biancazzurra e la palese delusione nello staff emiliano, considerando per giunta che San Lazzaro ha vinto per 3-1 in casa di Trevi e che quindi in vetta ha riallungato a +3.

Marco Gobbini, tecnico della Sia Coperture, si gode un successo che fa classifica e prestigio: “Una gran bella partita – premette – e una vittoria significativa anche per il contesto nel quale ci siamo trovati a giocare: il numeroso pubblico presente, gli osservatori venuti a vedere e la premiazione di Tai Aguero e Mirka Francia prima del via. Se poi analizziamo la dinamica di questa sfida – eravamo sotto di due set e con un passivo di 10-25 nel secondo, poi abbiamo giocato a tratti sul punto a punto e infine abbiamo vinto – vuol dire che la squadra c’è e che ha dato un segnale di grande maturità”. Grazie anche allo scossone del suo allenatore… “D’altronde, in quel frangente avrei dovuto fare qualcosa e allora ho deciso di “colpirle” nell’orgoglio. Sia chiaro: non è che le giocatrici abbiano cambiato la partita perché io mi sono fatto vedere a muso duro nei loro confronti; sono mosse che spesso non sortiscono effetti di questo genere, ma ovviamente non era nemmeno il caso che io stessi fermo e buono. Se è andata bene – e mi congratulo con le ragazze – è perché poi ho visto funzionare al meglio muro e difesa, ovvero le armi con le quali avremmo potuto battere Sassuolo. E ce l’abbiamo fatta”.    

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