Autorità Idrica Toscana, sono cambiati i membri dell'assemblea

In un momento cruciale la Valtiberina ha affidato la sua voce ad Anghiari (e non più a Sansepolcro)

15 Aprile 2023
Acqua

Con la Legge Regionale n. 69 del 2011, la gestione del servizio idrico integrato è stata ricondotta entro il perimetro regionale dell’Autorità Idrica Toscana (AIT), ovvero sotto il vasto ambito d’azione dell’ente che dal 2012 ha assunto le principali funzioni di programmazione, organizzazione e controllo. Da quel momento in poi la gestione dell’acqua è diventata parte di una governance molto più complessa che, nella sua opera di coordinamento e mediazione, ha tendenzialmente ridotto le facoltà decisionali dei territori. In questo contesto, nel raccogliere le istanze del referendum del 2011, alcuni comuni hanno provato a promuovere un’azione che potesse riportare l’acqua ad essere gestita, laddove ciò non avveniva e ancora non avviene, da enti totalmente pubblici. Oltre ad essere piuttosto circoscritti, tali sforzi si sono spesso dispersi in dibattiti e confronti che, il più delle volte, si sono conclusi senza produrre concrete soluzioni per il presente. Soltanto in un’ottica futura l’Assemblea è riuscita ad accordarsi teoricamente su un nuovo modello che negli anni a venire dovrà essere affidato in house e articolato in subambiti geograficamente ristretti.

AIT assente dal dibattito sulla multiutility

Nonostante tale convergenza e i relativi atti approvati, il principale organismo dell’AIT che rappresenta i comuni, appunto l’Assemblea, non solo non ha più affrontato tale argomento, ma non è ancora neppure intervenuto sulla discussione relativa alla multiutility che da mesi sta interessando tutta la regione. Questo sicuramente potrebbe stridere dato che la funzione principale dell’ente dovrebbe essere proprio quella di sovrintendere alla pianificazione e di rendere operativi gli indirizzi espressi dai comuni dei vari territori. Sotto questo punto di vista l’AIT sembra avere accumulato un ritardo importante rispetto al percorso intrapreso da alcuni comuni – come Firenze, Prato, Pistoia, Empoli ed altri della Toscana centrale – che ha già portato formalmente alla nascita della prima multiutility toscana. Ad ogni modo, al di là di ciò, è evidente che nei prossimi mesi questo argomento non potrà non essere dibattuto all’interno di tale ente.

Sansepolcro non rappresenta più la Valtiberina

In altre parole, da qui alla fine delle concessioni con gli attuali gestori (quella ad esempio di Nuove Acque, dopo la seconda proroga, terminerà nel 2029) si deciderà il destino della gestione idrica toscana e, di conseguenza, anche l’Assemblea dell’AIT sarà inevitabilmente chiamata a compiere delle scelte cruciali. Il peso di certe decisioni ricadrà dunque sui 50 comuni che dallo scorso 30 settembre compongono la rinnovata Assemblea: di questi, come già accadeva in passato, 6 sono in rappresentanza della “Conferenza Territoriale n. 4 – Alto Valdarno”, ovvero dell’area servita da Nuove Acque. Così come previsto dall'articolo 80, comma 3, della Legge Regionale 68 del 2011, tra tali comuni, dovendone figurare almeno due rientranti tra quelli con situazione di maggior disagio (montanità, minore dimensione demografica, ecc.), lo scorso luglio è stata assunta la decisione di inserire Anghiari al posto di Sansepolcro.

Anghiari ha disertato le ultime quattro riunioni

Indubbiamente questo non è un cambiamento di poco conto, dato che da quando è stata istituita l’Autorità Idrica Toscana il comune pierfrancescano aveva fatto parte di tale assise senza soluzione di continuità. Da ora in avanti, invece, in un momento cruciale come questo a dare voce alle istanze della Valtiberina sarà Anghiari. L’auspicio, dunque, è che il comune di Baldaccio possa sostenere questo impegno in maniera energica e costante, a partire dal garantire un’effettiva presenza alle riunioni dell’Assemblea: da quando, infatti, c’è stato l’avvicendamento con Sansepolcro, tutte e quattro le ultime riunioni – compresa quella che ha ratificato la proroga dell’affidamento a Nuove Acque fino al 2029 – sono state disertate dal neo-inserito comune valtiberino.

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In un momento cruciale la Valtiberina ha affidato la sua voce ad Anghiari (e non più a Sansepolcro)