Prosegue fino a maggio la mostra “Appunti su questo tempo”

Il ricamo come linguaggio espressivo dell'arte: intervista a Ilaria Margutti di CasermArcheologica

27 Febbraio 2023
casermarcheologica appunti su questo tempo

Lo scorso 21 gennaio CasermArcheologica ha inaugurato a Sansepolcro Appunti su questo tempo, la mostra internazionale curata da Barbara Pavan che, attraverso le opere di 24 artiste e artisti attivi sulla scena contemporanea, riflette sul ricamo e l’arte tessile come linguaggio espressivo dell’arte.

Il progetto espositivo presenta i lavori di Luciana AironiRufina Bazlova e Sofia Tocar (Collettivo STITCHIT), Manuela Bieri, Tanja Boukal, Beryl Cameron, Susanna Cati, Cenzo Cocca, Loredana Galante, Anneke Klein, Alicja Kozlowska, Christelle Lacombe, Linda Lasson, Katrina Leitena, Clara Luiselli, Ilaria Margutti, Laura Mega, Lucia Bubilda Nanni, Maria Ortega Galvez, Sonia Piscicelli IZN, Francesca Rossello, Du Songyi, Beatrice Speranza, Litli Ulfur, Melissa Zexter.

mostra casermarcheologica

 

Come è stato pensato e realizzato l’allestimento della mostra?

Questa mostra raccoglie 24 artiste e artisti da tutto il mondo; prima di approdare a Sansepolcro è stata ospitata dal Museo del Ricamo e del Tessile di Valtopina (Pg), per fare in modo che le ultime tendenze e la ricerca contemporanea dialogassero con la tradizione, e al Museo del Tessuto a Busto Arstizio. È una mostra itinerante, site specific, un’occasione rara per il mondo dell’arte tessile di vedere i lavori di tutte queste artiste e artisti insieme. Quindi, l'allestimento è stato pensato in funzione delle tematiche e dello spazio: CasermArcheologica ha il respiro per questo genere di esposizione, l'osservatore può prendersi la giusta distanza da dove guardare le opere e quindi ci siamo trovate benissimo nell'allestire questa mostra, proprio perché sembrava che questo spazio non aspettasse altro.

Il ricamo è tradizionalmente un’arte femminile, ma vedo che ci sono anche artisti uomini: quali le evoluzioni sociali in questa direzione?

Le opere esposte sono quasi tutte realizzate da artiste ma ci sono anche degli artisti, nonostante ci siano pochi uomini nell’arte tessile, essendo un’arte tradizionalmente femminile. Però la rivoluzione è anche questa, ovvero come anche un’arte che rimanda fortemente alla tradizione, può rivoluzionare il mondo a livello di pensiero e intellettualità. Faccio un esempio, abbiamo in esposizione l’opera Bayeux 2.0 di Tanja Boukal, artista austriaca che ha fatto la copia di un arazzo del XII secolo che è a Bayeux: un tessuto ricamato di quasi 70 metri che raffigura gli eventi che hanno portato alla conquista normanna dell’Inghilterra. L’artista ha ricombinato le sequenze narrative alla luce della propaganda dei paesi europei contro eventuali immigrati, modificando i testi e sostituendoli con citazioni da interviste, slogan, campagne pubblicitarie. L’arazzo medievale fu interamente ricamato da donne, ma perché viene chiamato arazzo e non ricamo? Perché l’arazzo rimanda a una tecnica di realizzazione più nobile, mentre il ricamo avrebbe svalutato il valore del pezzo, essendo una tecnica femminile. Ancora oggi, pur essendo realizzato a ricamo, viene chiamato arazzo. 

caserma mostra appunti

 

Quali sono le tematiche che attraversano la mostra?

La curatrice Barbara Pavan ha scelto delle artiste che affrontano vari temi: scienza, società, storia, guerra, il tema ambientale e quello economico. L’obiettivo è dimostrare che l’arte tessile è in grado di comunicare come le altre discipline artistiche, quali la scultura, la pittura, perché non è tanto lo strumento che fa l’opera ma è il contenuto che genera riflessione e immaginazione. Quindi l’arte tessile non ha da invidiare niente ad altri tipi di arte, anche se in Italia siamo ancora un po’ restii a darle il giusto credito, essendo un’arte storicamente femminile.

Tra le tante opere segnalo quelle delle artiste Rufina Bazlova e Sofia Tocar (Collettivo STITCHIT) che affrontano temi politici, attraverso il racconto delle storie dei prigionieri bielorussi, imprigionati solo perché hanno manifestato dissenso. Sono spesso storie nascoste, e loro hanno raccolto queste testimonianze, per poi realizzare dei disegni fatti con il punto croce. Chi vuole può scrivere alle artiste, per ricevere il testo della storia di un prigioniero e un disegno da ricamare su una stoffa a punto croce, da restituire poi alle stesse artiste. Questo porta la persona che ricama a conoscere le storie dei prigionieri politici, prendendosi il tempo di stare in quale storia, che poi è il tempo del ricamo: un tempo che si dilata, quasi meditativo. Le artiste hanno ricevuto oltre 200 richieste, a testimonianza di quanto l’arte tessile sia partecipata.

Tra le opere, tante affrontano il tema ambientale, come Anthill III di Francesca Rossello che trasforma in arte le tracce dell’andirivieni di una formica, o Home di Litli Ulfur che lavora sulle foglie e la clorofilla, realizzando un’opera che vibra all’unisono con la natura.

Tra le opere c’è anche la tua, di cosa tratta?

Ho fatto un lavoro – dal titolo Le variabili del cigno – dedicato a una scienziata dei primi del ‘900 che si chiama Henrietta Leavitt, lavorava ad Harvard. Lei ha scoperto come misurare la distanza tra le stelle attraverso la loro massima e minima luminosità. La ricerca della Leavitt relativa alla misurazione delle distanze tra le Cefeidi ha permesso di ampliare la visione dell’intero universo oltre le distanze calcolabili rendendo tridimensionale la percezione dello spazio al di là del confine raggiunto fino ad allora e costituendo la base sulla quale Edwin Hubble ha poi scoperto l’espansione dell’universo. Lei ha toccato l’infinito con le dita, e anche io quando ricamo mi sento così. Mi sento dentro questo flusso.

La mostra è stata prorogata fino al 20 maggio, sono previste visite guidate?

Dato il riscontro positivo che stiamo avendo, abbiamo deciso di prorogare la mostra. Sono previste due visite guidate con la curatrice Barbara Pavan, domenica 26 marzo e sabato 20 maggio, entrambe alle 16.

Orari mostra: lunedì-venerdì 15:00-18:00; sabato 16:00-19:00; domenica chiuso.
Dal 21 gennaio al 20 maggio 2023
CasermArcheologica, via Aggiunti 55, Sansepolcro

www.casermarcheologica.it | casermarcheologica@gmail.com

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Il ricamo come linguaggio espressivo dell'arte: intervista a Ilaria Margutti di CasermArcheologica