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Chi è Francesco Dindelli

La vita fuori dal comune di un artista del Novecento appena riscoperto

Francesco Dindelli

Francesco Dindelli nacque a Sansepolcro il 30 agosto 1917, nella casa di via Piero della Francesca in cui visse con la madre Viola, casalinga che al bisogno lavorava in una falegnameria, e il padre Giuseppe, pastaio alla Buitoni, ma anche bravo fisarmonicista, poeta e cantore in ottava rima. Tra i figli fu il secondo, Francesco, quello che più di tutti ereditò le doti e la passione del padre per l’arte, la musica, la poesia. Infanzia e adolescenza furono serene: il forte legame tra i fratelli, le scorribande per il Borgo e per la campagna, a volte anche saltando le lezioni dell’Istituto d’Arte, il gioco del biliardo, del quale fu un vero campione.

Guerra e prigionia

Ma centrale fu sempre l’arte, e in questo ambito – dopo il servizio militare prestato nel 1937 – andò a lavorare a Montelupo Fiorentino, come decoratore in un atelier di ceramica. Ben presto arrivò però la guerra: all’inizio del 1940 Francesco Dindelli fu inviato in Libia e partecipò alle operazioni militari nel Nordafrica. Fatto prigioniero dagli inglesi il 5 gennaio 1941, trascorse un mese all’ospedale del Cairo a curarsi dalla malaria e, prima che fosse guarito, fu trasferito in India a lavorare in opere di bonifica. Nel febbraio 1944 fu mandato in Australia, dove vide peggiorare ulteriormente le sue condizioni di salute. Mentre i fratelli erano impegnati nella lotta partigiana, Francesco trascorse una dura prigionia che lo avrebbe segnato profondamente, durante la quale seppe però trovare consolazione nella pittura e nella poesia.

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