Operatori non in regola alle Fiere di Mezzaquaresima: un reato e 10mila euro di sanzioni

I carabinieri forestali hanno rilevato irregolarità dal punto di vista igienico-sanitario e pizzicato chi era sprovvisto di autorizzazioni

27 Marzo 2024
fiere mezza quaresima

L'edizione 2024 delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro (immagine di repertorio)

Il bilancio totale è di un reato e 10mila euro di sanzioni. Si tratta dei controlli effettuati nei quattro giorni di Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro dai carabinieri forestali, i quali hanno rilevato cinque illeciti per violazioni alle norme igienico-sanitarie, alimentari e di commercio nel contesto di una manifestazione che fa parte oramai della tradizione e che richiama molte persone anche da fuori territorio, ragion per cui vi è la tendenza ad assumere atteggiamenti tendenti a massimizzare il profitto a discapito degli acquirenti, dei consumatori e della concorrenza.

I Carabinieri Forestali sono intervenuti mettendo in campo una compagine composta dai nuclei di Sansepolcro, Badia Tedalda, Cortona e Monte San Savino, con il supporto dei tecnici della Usl Toscana Sud Est e della locale polizia municipale. In particolare, a un espositore è stata contestata una sanzione penale per aver posto in vendita formaggi e salumi detenuti in cattivo stato di conservazione, a rischio e pericolo dei tanti cittadini ignari di acquistare cibi potenzialmente avariati e alterati con possibili effetti negativi sulla salute.

Inoltre, sono stati presi due provvedimenti amministrativi da 4mila euro per mancata esecuzione dell’autocontrollo sulla corretta conservazione dei prodotti alimentari, come ad esempio la verifica della temperatura dei frigoriferi o l’annotazione della pulizia delle attrezzature e delle superfici di lavoro degli alimenti; un’altra sanzione da mille euro ha riguardato l’esercizio della ristorazione in assenza della specifica autorizzazione e infine una da 5mila euro è stata elevata per aver posto in vendita decine di capi di abbigliamento e accessori in assenza di autorizzazione, a discapito degli altri espositori che avevano ricevuto regolare posteggio pagandone il tributo. L’obiettivo dei controlli è quello di garantire la qualità dei prodotti, la salvaguardia della sicurezza alimentare, la salute dei cittadini e l’equilibrio del mercato: il tutto al servizio dei cittadini, nonché dei produttori e commercianti responsabili.

A margine di questa notizia, una riflessione ci sembra doverosa: spesso, c’è chi rileva un eccessivo fiscalismo nell’operato dei carabinieri forestali, puntando l’indice sul fatto che prediligano a ogni costo l’azione repressiva. Ebbene, andiamo a vedere quanto avvenuto alle Fiere: nel caso dell’ambulante e del ristoratore, l’assenza di autorizzazione non sembra da inquadrare come pura svista; nelle altre situazioni, la pecca può essere quella della negligenza, anche se quando di mezzo vi sono soprattutto i generi alimentari gli accorgimenti non sono mai troppi.

Crediamo pertanto che, se la salute è realmente la prima componente da tenere in considerazione, nessun tipo di controllo sia da considerare inutile o frutto di eccessiva pignoleria.   D’altronde, il principio dell’equità e della leale concorrenza è rispettato quando tutti sono in regola con le disposizioni vigenti. Non si tratta di persecuzione, né di accanimento: le regole si rispettano e basta. I carabinieri hanno il compito di appurare tutto questo e chi soprattutto vende cibi e alimenti deve sempre mettere una mano nella coscienza, sapendo di avere la responsabilità della salute altrui. 
 

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I carabinieri forestali hanno rilevato irregolarità dal punto di vista igienico-sanitario e pizzicato chi era sprovvisto di autorizzazioni