Anghiari: assalto ad azienda orafa, trafugato argento per 300mila euro

L’episodio all’alba. La banda si è servita di un autotreno rubato e di tronchi d’albero tagliati per ostruire le vie di accesso alla ditta, poi la fuga

12 Aprile 2024
anghiari azienda orafa

Ammonta a circa 300mila euro di materia prima – in base a una prima sommaria stima – il bottino dell’assalto compiuto ai danni di una nota ditta di Anghiari specializzata nella creazione di gioielli in argento che si trova lungo via Martiri della Libbia, vicino allo stadio “Saverio Zanchi” e sul tratto di provinciale che collega con Arezzo.

Il colpo è stato messo a segno intorno alle 4 di venerdì 12 aprile: i quattro malviventi, che hanno agito tutti con il volto coperto (come testimoniato dalle immagini della videosorveglianza interna), avevano dapprima rubato a Città di Castello un autotreno Iveco in dotazione a un noto supermercato che ha sede nel capoluogo tifernate, poi hanno posizionato il mezzo lungo la strada in cui si trova la ditta e da un lato di essa hanno tagliato due alberi per ostruire le direttrici alternative che i titolari avrebbero potuto imboccare per raggiungere il luogo di lavoro.

A quel punto, hanno forzato il cancello d’ingresso, danneggiandolo e si sono introdotti all’interno dal versante retrostante con un secondo veicolo utilizzato come ariete. Un modus operandi non inedito e applicato di recente in più zone della provincia di Arezzo. È molto probabile che l’obiettivo fossero le casseforti, ma in questo intento non sono riusciti; o meglio, ne hanno aperto una dove hanno trovato rocchetti in argento utilizzati per la fabbricazione delle catene. Li hanno presi assieme agli altri che avevano a portata di mano e con essi sono scappati via, perchè nel frattempo era scattato l’allarme.

I carabinieri del comprensorio tosco-umbro della vallata si sono messi subito al lavoro. L’ultimo episodio del genere si era verificato ad Anghiari nel dicembre del 2022, quando in un’altra azienda orafa ubicata sul versante opposto gli autori del colpo erano stati capaci di aprire la cassaforte.
 

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L’episodio all’alba. La banda si è servita di un autotreno rubato e di tronchi d’albero tagliati per ostruire le vie di accesso alla ditta, poi la fuga