Davide Pecorelli condannato a 4 anni in Albania

Sentenza di primo grado del Tribunale di Scutari: l’imprenditore altotiberino riconosciuto colpevole di una parte dei capi di imputazione. Il 28 maggio la decisione sull'estradizione

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03 Aprile 2024
pecorelli

È giunta oggi la sentenza di primo grado nei confronti di Davide Pecorelli, l'imprenditore di Selci Lama coinvolto in una vicenda misteriosa che lo ha portato a farsi credere morto in Albania, per poi riapparire nove mesi dopo in cerca di un tesoro sull'Isola di Montecristo. Secondo il comunicato stampa diffuso dai suoi legali, Avv.ti Andrea Castori e Massimo Brazzi, il Tribunale di Scutari ha emesso una condanna a 4 anni di reclusione nei confronti di Pecorelli.

La sentenza, emessa dal Giudice Arber Cela della I^ Sezione Penale, “ha ritenuto insussistenti alcune gravi ipotesi di reato ascritte a Pecorelli”. Inoltre, “sono state considerate come attenuanti il risarcimento del danno e la particolare condizione psicologica al momento del fatto”. Il collegio difensivo precisa poi che la sentenza di condanna, a discrezione del Giudice, “potrà essere condizionalmente sospesa o convertita in lavori socialmente utili”.

Pecorelli era stato ritenuto responsabile dei reati di truffa, vilipendio delle tombe, azioni che impediscono la scoperta della verità, distruzione della proprietà mediante incendio e attraversamento illecito del confine. Per questi capi d’accusa era stato sottoposto ad arresto provvisorio in Italia. L’Albania ha già chiesto la sua estradizione: il caso sarà discusso nell’udienza del prossimo 28 maggio presso la Corte di Appello di Perugia. “La richiesta del pubblico ministero, che era di 12 anni di reclusione, non ha trovato riscontro nella sentenza e pertanto – commentano i legali – la procedura di estradizione non sarebbe più sorretta dalla misura cautelare”. 

Nel frattempo Pecorelli si è laureato in Ingegneria, titolo conseguito nel luglio 2023, ed è in attesa di svolgere la prova orale del concorso da insegnante. Nel dicembre scorso si era sposato con la sua compagna albanese Jonida.

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Sentenza di primo grado del Tribunale di Scutari: l’imprenditore altotiberino riconosciuto colpevole di una parte dei capi di imputazione. Il 28 maggio la decisione sull'estradizione