Vicenda Nardi: per il consigliere regionale della Lega Mancini le responsabilità sono dei Governi PD

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22 Gennaio 2018

Anche la Lega Nord di Città di Castello ha partecipato al sit in di ieri mattina a sostegno dei lavoratori della Nardi Spa. Al corteo era infatti presente il consigliere regionale Valerio Mancini, che ha tenuto a sottolineare come la responsabilità in questo caso non sia solo della proprietà, ma soprattutto dei disastrosi Governi PD sia regionali che nazionali. Segue la nota della Lega Nord. 

Anche il consigliere regionale della Lega, Valerio Mancini ha partecipato al sit in a favore dei dipendenti della Nardi spa. “Giustificate le preoccupazioni di numerose famiglie e lavoratori – ha spiegato Mancini – ma serve un'unità di intenti per risolvere la questione. Credo sia altresì inaccettabile che ogni qualvolta si verifichi una crisi occupazionale di simile portata, le responsabilità vengano attribuite ad un unico soggetto, in questo caso la proprietà, come evidenziato anche durante il sit in, da alcune rappresentanze sindacali. Nel Gennaio del 2017 la Lega, tramite il Sen. Stefano Candiani aveva interessato della vicenda il Ministro degli Esteri, per sbloccare l’intervento finanziario della SACE (Agenzia per finanziamenti esportazioni estero) per un investimento di oltre 10 milioni di euro. Se la proposta non si concretizzò non fu certo per volere dell'azienda. In certi momenti se si cercano responsabilità non possiamo che iniziare dai disastrosi governi regionali e nazionali del PD che, in Alta Valle del Tevere, hanno anche autorevoli esponenti i quali si accorgono solo ora delle crisi occupazionali in corso. Se proprio vogliamo parlare di responsabilità – chiosa Mancini -  sarebbe stato logico ed opportuno che le rappresentanze sindacali presenti al sit in avessero riversato quelle stesse critiche anche ai governi regionali e nazionali i quali  hanno contribuito a generare questo quadro così precario.  Purtroppo la Nardi si inserisce, assieme a tante altre aziende umbre come la Tagina, la Ex Pozzi, la Perugina o la Colussi, per citarne alcune,  in un ampio contesto dove il tema dell’occupazione non si limita ad uno specifico settore in difficoltà, ma si interseca nella più ampia ed evidente crisi generale. Fa piacere – conclude Mancini - vedere i sindaci alto tiberini a fianco dei lavoratori, ma trovo poco opportuno che quegli stessi sindaci sostengano anche esponenti di governo che, di fatto, hanno fallito la loro politica economica”.

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