Viadotti della E45: il sindaco di Pieve Santo Stefano chiede di mantenere la calma

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23 Agosto 2018
ttv

Dopo i recenti fatti di Genova che hanno sconvolto tutto il paese in molti hanno fatto ricadere il proprio pensiero sui viadotti delle nostre strade, soprattutto su quelli della E45 che collegano la toscana alla vicina Romagna. Molto è stato detto, ma a parlare oggi è il sindaco di Pieve Santa Stefano Albano Bragagni che chiede di non creare allarmismi ingiustificati e dannosi. Nei giorni scorsi Codacons ha chiesto al Prefetto di Perugia il blocco dei tir per trenta giorni e controlli molto serrati sui viadotti di Collestrada e Ponte San Giovanni, ubicati sul versante perugino.

Le amministratrici del gruppo facebook vergogna E45 hanno scritto una lettera ai vertici del governo per chieder di eseguire immediati controlli sui viadotti della superstrada nel tratto tosco-romagnolo. Il sindaco pievano però chiede ora di tornare con i piedi per terra e di non fare di tutta un’erba un fascio e sottolinea come non siano da assimilare i due casi dato che fra il ponte Morandi di Genova e i viadotti della E45 – dice il primo cittadino pievano - i comuni denominatori sono pochi, se non nulli, anche se si dice pienamente favorevole ai controlli di stabilità, che ritiene indispensabili. Una giusta constatazione la fa riguardo al fatto che alcuni viadotti sono stati rifatti già prima che scadessero i 50 anni indicati quale vita media per le strutture in cemento armato, considerando il fatto che i più vecchi risalgono ai primi anni ’70 e che quindi hanno un’esistenza ancora inferiore al mezzo secolo. Anas sta apportando modifiche e migliorie proprio perché in origine questi ponti avrebbero dovuto sorbirsi una mole di traffico inferiore; la Orte-Ravenna era stata probabilmente pensata per una mole di 200 autotreni al giorno e invece lo stesso numero oggi transita nell’arco di appena una ventina di minuti.

 

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