Un centro estivo gratuito in cui si incontrano le generazioni

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20 Luglio 2021

Nonne e nonni pronti a giocare, raccontare, costruire e disegnare insieme alle bambine e ai bambini, mettendo la loro esperienza al servizio di operatrici professionali, nell’ottica di offrire un aiuto concreto alle famiglie più fragili, duramente colpite dalla pandemia di Covid-19: è questo il senso del centro estivo gratuito che dal 5 luglio si sta svolgendo a Città di Castello, presso la scuola dell’infanzia La Tina, nell’ambito del progetto “Resilienza intergenerazionale: nuove opportunità per crescere insieme nella fase post Covid19”, promosso da Auser, Ancescao, Anteas dell’Umbria insieme a Regione e Ministero delle politiche sociali.

Antonio Ciabucchi, di Auser Alta Umbria, ha illustrato le attività che interessano il territorio. Tra queste c’è appunto il centro estivo che è in pieno svolgimento: “Ogni giorno oltre 20 bambine e bambini dai 3 ai 6 anni della nostra città frequentano il centro, gestito dalla educatrici della cooperativa La Rondine, con il supporto attivo dei nostri anziani, tutti con esperienze pregresse insieme ai più piccoli perché già impegnati nel corso dell’anno in servizi di accompagnamento”. L’attività, che si svolgerà per tutto il mese di luglio, è concentrata nelle sei ore mattutine (dalle 8 alle 14) e prevede percorsi di psicomotricità, laboratori creativi, letture, giochi di gruppo e una giornata speciale (il venerdì) in cui ad essere protagonisti sono proprio i nonni e le nonne di Auser. “Ad esempio - racconta ancora Ciabucchi - la scorsa settimana bimbi e nonni hanno fatto la pasta fresca insieme, ma questo è solo uno dei tanti bei momenti che questo incontro tra generazioni sta producendo”. Il rapporto costruttivo tra generazioni è proprio il “marchio di fabbrica” del progetto, che prevede anche altri interventi, tra i quali quello rivolto ai “nonni digitali”, ovvero la realizzazione (a Città di Castello avverrà nel mese di settembre) di laboratori di informatica e digitalizzazione in cui i ruoli si invertiranno e saranno i più giovani a “passare" conoscenza e strumenti ai più anziani.

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