Un anno fa il forte terremoto nell’Umbertidese: la situazione oggi

Il Comune attende buone nuove sull’inserimento nel cratere di Norcia 2016. Mierla: “Dovremmo essere vicini”. Sono 613 gli sfollati che attendono di tornare nelle loro case

08 Marzo 2024
terremoto

Il campanile della chiesa di Pierantonio nel marzo 2023

Con stati d’animo più o meno sereni da parte dei diretti interessati, siamo arrivati al primo anniversario del forte terremoto che un anno fa ha colpito il territorio di Umbertide, in particolare la zona della frazione di Pierantonio. Era infatti il 9 marzo del 2023 quando si registrarono le due scosse principali: alle 16.05 quella di magnitudo 4.4 (epicentro a 5 chilometri da Umbertide e profondità di 10 chilometri) e alle 20.08 quella ancora più rilevante, di magnitudo 4.6 con epicentro a 6 chilometri da Umbertide e profondità di 8 chilometri. Vi furono ovviamente delle repliche nei giorni a venire: la crisi sismica ebbe la sua durata fisiologica e a distanza di oltre un mese, il 17 aprile, si verificò un’altra scossa di magnitudo 3.3 alle 8.56, sempre con epicentro a 5 chilometri da Umbertide e con profondità di 9 chilometri.

La stima dei danni provocati dal sisma si aggira intorno ai 350 milioni di euro; oltre a Pierantonio, le altre località più colpite sono state Montecorona, Pian d’Assino e Sant’Orfeto, il nucleo più settentrionale del Comune di Perugia. A lasciare le proprie abitazioni, rese inagibili dalle scosse, furono costrette quasi 800 persone (ospitate in parte nel Cva di Sant’Orfeto, nella palestra di Pierantonio e a Pian d’Assino) e al momento, dopo dodici mesi, sono ancora 613 quelle che debbono rientrare a casa. Per sabato 9 marzo a Pierantonio, con inizio alle 15.30, è in programma la celebrazione del primo anniversario del terremoto.

Mierla: “Primo obiettivo, l’inserimento nel cratere di Norcia”

Annalisa Mierla, confermata nella carica di vice del sindaco Luca Carizia, fa il punto della situazione con due interessanti anticipazioni che possono sbloccare la situazione. La prima riguarda l’obiettivo principale: l’inserimento all’interno del cratere del sisma di Norcia 2016, passo fondamentale per favorire il percorso della ricostruzione. “Il ministero dell’economia e delle finanze ci ha chiesto i dati – ha sottolineato la Mierla – per cui significa che qualcosa si sta muovendo e che magari a stretto giro di tempo dovrebbero esservi buone notizie. Certamente, il nostro ingresso nel cratere – così come quello di Ancona e di Fano – dovrà comportare l’erogazione di una quota parte aggiuntiva per non andare a sottrarre le risorse già stanziate per altri territori. Su questo obiettivo abbiamo iniziato a lavorare fin da subito: a distanza di 15 giorni dalle scosse di terremoto, abbiamo subito invitato il commissario straordinario Guido Castelli. D’altronde, l’unica strada da seguire è quella appunto di entrare nel cratere senza però pretendere l’intera somma in un’unica soluzione, perché questo metterebbe in difficoltà il bilancio dello Stato. Chiederemo allora una dilazione di risorse da spalmare in tre anni”.

Arrivano i fondi per le scuole medie

E passiamo alla seconda rilevante novità. “Come noto, dal sisma in poi i ragazzi delle scuole medie che risiedono a Pierantonio si sono dovuti trasferire nel plesso di Umbertide. Ebbene, nel 2021 (sembrava che fosse quasi un presentimento!) ci accorgemmo che proprio la scuola era assicurata contro ogni calamità, a eccezione del terremoto e allora stipulammo la relativa polizza; dopo le forti scosse di un anno fa, ci siamo impegnati per ottenere il premio e ci è stata accreditata la somma di un milione e 400mila euro; una piccola parte (intorno ai 200mila euro) la impiegheremo per le perizie, il resto per la costruzione del nuovo edificio scolastico. Contiamo, entro un paio di anni, di regalare alla comunità un edificio nuovo e sicuro e già dal prossimo settembre potrebbero esservi i moduli nei quali ricavare le aule”.

Ancora 613 persone sfollate

La situazione a Pierantonio, il centro più colpito dalle scosse del 2023? “Si è parlato di una inagibilità degli immobili pari all’80%, percentuale da ritenere eccessiva. E delle 613 persone ancora sfollate, 400 sono di Pierantonio su un totale di residenti della frazione che raggiunge le 1300 unità. I 400 abitanti di Pierantonio sono al momento dislocati fra Umbertide, Resina e Solfagnano, chi in affitto e chi ospitato da parenti. Il primo intervento che abbiamo eseguito è stato quello alla scuola dell’infanzia, nel quale poi sono state trasferite anche le classi della primaria. Il 13 marzo, quindi appena quattro giorni più tardi, abbiamo iniziato i lavori di sistemazione, beneficiando di 100mila euro stanziati per la somma urgenza, più del materiale che diverse aziende del territorio hanno fornito, spesso gratuitamente e anche dell’opera di volontariato di alcune persone. In 25 giorni, siamo riusciti a fare tutto. Alcuni sfollati erano stati ospitati all’interno della palestra, con il Cva del paese che preparava e serviva i pasti. La palestra è stata definitivamente sgomberata il 30 giugno e il Cva sta diventando un luogo vivo come non mai, con tanti eventi già organizzati. Il campanile della chiesa è stato messo in sicurezza e sarà oggetto di ristrutturazione; per ciò che riguarda le attività e i servizi più importanti per il paese, sono stati ricollocati la macelleria e la barbieria”, ha concluso il vicesindaco Annalisa Mierla.

Corrente: “Zone più colpite in condizione di semiabbandono”

Anche l’opposizione consiliare di Umbertide non ha esitato nel dire la sua a un anno dal terremoto. È “Corrente”, attraverso Federico Rondoni, a spiegare la sua posizione: “Lo stato attuale di semiabbandono in cui versano le zone più colpite mette in luce l’urgenza di trovare delle soluzioni. La comunità umbertidese tutta, dovrebbe fare proprio tale senso d’urgenza così come percepito dalle persone direttamente coinvolte. A oggi, seppur con iniziali difficoltà, sembra che tutti i nuclei familiari abbiano trovato soluzioni abitative alternative a quelle rese inagibili dal sisma. Inizialmente, infatti, se da un lato la maggior parte delle persone ha trovato un riparo in seconde case, da amici, parenti o andando in affitto, dall’altro alcune, meno privilegiate, si sono ritrovate a vivere per svariate settimane all’interno della palestra delle scuole di Pierantonio. Questa situazione si è stabilizzata con l’arrivo del Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas), attivato dal giugno dello scorso anno con le normali procedure emergenziali previste dalla protezione civile. Ricordiamo, tuttavia, che le risorse impiegate per l’erogazione del Cas non sono eterne e devono essere rinnovate ogni anno da parte dello Stato”.

Pur augurandosi che queste sistemazioni siano soltanto temporanee, “Corrente” sostiene che in termini concreti sia stato fatto ben poco. Il tentativo di inserimento nel cratere va bene, ma ancora la richiesta non è stata accolta. E c’è anche un risvolto di carattere politico: “La bocciatura in ambito nazionale dell'emendamento proposto dal Partito Democratico alla legge di bilancio dello Stato – scrive “Corrente” - è parsa dunque un atto dovuto nel gioco politico, in quanto Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia non potevano certo permettere che un partito di opposizione trovasse una buona idea per risolvere un problema urgente”.

Il Comitato Rinascita

La cittadinanza delle zone colpite ha sentito nel frattempo il bisogno di passare all’auto-organizzazione, dando vita al “Comitato Rinascita 9 Marzo”. L'auspicio è che questo comitato possa fungere da elemento di pressione in quei luoghi dove si prendono le decisioni, anche collaborando attivamente con i nascituri consigli di quartiere delle zone interessate dagli eventi sismici. Per quanto riguarda il livello locale – prosegue “Corrente” - compito dell’amministrazione comunale è anche quello di riportare a tutta la cittadinanza le informazioni in modo preciso e puntuale, utilizzando canali istituzionali di facile accesso per tutta la popolazione, ad esempio, convocando delle assemblee pubbliche. Quello che non deve verificarsi è la circolazione di notizie non chiare o incomplete che potrebbero generare maggiore confusione nella popolazione. Ne è un esempio la questione della sospensione dei mutui per gli immobili terremotati, che, in caso di circostanze gravi e documentabili è - sì - prevista, ma non automatica ed è demandata all’assenso dei singoli istituti di credito. Un esempio è l’Imu dovuta su un immobile adibito a prima casa, che in seguito al sisma abbia perso il requisito di abitabilità”.

Il dibattito sulle esenzioni

“Sebbene sia stata ampiamente pubblicizzata l’esenzione prevista per il 2024 per tutti gli immobili colpiti dal sisma, quindi non soltanto le abitazioni principali, lo stesso non è stato fatto per il 2023. Pertanto, non essendo stata nemmeno prevista una deroga alla normativa Imu vigente, le persone terremotate di Pierantonio, Pian d’Assino e Montecorona, così come quelle del Comune di Perugia, si sono trovate costrette al pagamento di un’imposta che fino al giorno prima non era dovuta. Riteniamo grave che non vi sia stata la volontà politica di trovare le necessarie coperture finanziarie per poter prevedere un’esenzione, quantomeno per le prime case, anche per l’anno d’imposta 2023”, dice ancora ”Corrente”, che conclude: “Il quadro a 12 mesi dal sisma non è dei migliori. Purtroppo mancano risposte concrete in grado di restituire alla popolazione terremotata una prospettiva ragionevole sui tempi e i modi di gestione della ricostruzione e, quindi, sul futuro delle frazioni colpite e dei rispettivi abitanti. È notizia recente che la scuola di Pierantonio verrà ricostruita grazie ai fondi recuperati dall’assicurazione sull’edificio, una notizia sicuramente positiva. La scuola, infatti, è uno dei presidi territoriali fondamentali quando si parla di comunità. Da questo lato l’amministrazione comunale, oltre a svolgere il ruolo di mediatrice con i livelli regionale e nazionale, deve diventare il generatore proattivo di iniziative, per pensare al futuro delle comunità colpite dal sisma. Tali iniziative dovrebbero coinvolgere tutta la popolazione e non solo le persone direttamente interessate, in modo da ricucire una comunità lacerata. Ci auguriamo che anche la nostra amministrazione possa andare in questa direzione”.

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Il Comune attende buone nuove sull’inserimento nel cratere di Norcia 2016. Mierla: “Dovremmo essere vicini”. Sono 613 gli sfollati che attendono di tornare nelle loro case