Udienza per il crollo della piazzola della E45 a Pieve S. Stefano, tutto rinviato: se ne parlerà nel gennaio 2020 per un vizio di forma.

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02 Novembre 2019

Slitta a gennaio 2020 l'udienza sul crollo della piazzola della E45 nei pressi di Pieve Santo Stefano: infatti un  crollo della piazzola udienza slitta al 2020. Infatti un difetto di notifica ha rimandato il tutto a giovedì 9 gennaio. Ieri il Gup (giudice per l'udienza preliminare) del tribunale di Arezzo Fabio Lombardo avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio di tre dirigenti del compartimento Anas di Firenze: Antonio Scalamandrè, responsabile di area, il capo centro Rocco Oliverio e Massimo Pinelli, capo nucleo. Le accuse che pendono sui tre sono rilevanti: mancati interventi strutturali urgenti per evitare pericoli, negligenza, imprudenza e imperizia: questi i capi di imputazione. Ma ieri non c’è stato alcun verdetto, come detto per un difetto di notifica nei confronti di uno degli imputati.  La sede stradale crollò l’11 febbraio del 2018 e subito la Procura di Arezzo si occupò della frana, un fenomeno che immediatamente creò sconcerto, paura e preoccupazione fra gli utenti dell’arteria e i residenti della zona. Il Comune di Pieve emise in tempi strettissimi un’ordinanza di sgombero, cui seguì il sequestro di prassi con tutte conseguenze del caso. Ma i problemi erano già sorti quattro anni prima, tanto che in quel 2014 la Prefettura di Arezzo aveva sollecitato i controlli dell’Anas, ma allora le fessurazioni furono solo ricoperte superficialmente. L’accusa sostiene che non ci furono ulteriori controlli e verifiche e per questo il pm Roberto Rossi, ritenne che il crollo dell'intera piazzola tra le uscite Pieve Santo Stefano Sud e Pieve Santo Stefano Nord avvenne per questa ragione.

 

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