Sulla caduta di Locchi interviene la Lega Nord: "Il PD perde i pezzi e non solo per guerre interne, ma per un malessere sociale riscontrato"

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16 Dicembre 2017

 

Dopo la caduta del sindaco Marco Locchi, Mancini e Galmacci (Lega Nord) intervengono sulla questione sostenendo quanto sia ampio il malessere sociale maturato in questi tre anni di amministrazione. Le dimissioni del consiglio comunale non sono state altro che la goccia che ha fatto traboccare il vaso. 

 

 

- Nota della Lega Nord - “La caduta della Giunta Locchi non deve essere stigmatizzata solo alle guerre interne del Pd, ma deve essere intesa in un quadro più ampio che riguarda un vero e riscontrato malessere sociale maturato dopo tre anni di sostanziale immobilismo”. Ad intervenire sulla questione il consigliere regionale, Lega Nord, Valerio Mancini congiuntamente al referente territoriale Vittorio Galmacci- “Le dimissioni di gran parte del consiglio comunale e la revoca delle deleghe di due assessori – si legge nella nota - non è altro che la goccia che ha fatto traboccare un vaso, da tempo frantumato e rattoppato per convenienza. In tre anni di amministrazione, alle consuete guerre interne del Pd, dovute alla presunzione e all’arroganza di un partito sempre più attaccato alle poltrone e lontano dai cittadini, si è aggiunto l’operato della Lega Nord, che pur non essendo rappresentata in consiglio comunale, è sempre stata vigile sulle vicende cittadine contribuendo a rompere definitivamente, quel vaso, già fragile. Le nostre affermazioni trovano conferma sull’esposto alla Procura della Repubblica, firmato dal Consigliere Mancini, da cui è derivato un blitz in Comune, della Guardia di Finanza, le nostre affermazioni trovano conferma quando da tempo chiediamo un incremento della videosorveglianza, un numero maggiore di forze dell’ordine, la polizia municipale armata e poi si verificano sparatorie in pieno centro storico. Le nostre affermazioni trovano conferma quando si mettono cittadini ed imprese gli uni contro gli altri, per insensibilità ed incapacità politica come nel caso del Calzolaro, oppure quando si decide di costruire la seconda moschea più grande di Italia senza interpellare i cittadini e la città diventa bersaglio di un’immigrazione incontrollata che incide anche sul bilancio sociale. Doveroso un plauso ai consiglieri di Umbertide Cambia, che, con le loro dimissioni, hanno onorato fino in fondo il loro ruolo di amministratori, permettendo la fine di un quadro politico più che drammatico.” Mancini e Galmacci lanciano poi un appello ai cittadini umbertidesi: “Liberatevi da questo Pd sempre più lontano dalle esigenze cittadine che, ad Umbertide  non ha garantito il giusto benessere; vi invitiamo a riprendere in mano la vostra città portandola lontano da chi vi ha sempre strumentalizzato considerandovi solo un bacino di voti”.

 

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