Si è di nuovo riunito il consiglio comunale di Città di Castello. I dettagli della seduta

di:
10 Giugno 2020

Nel corso della prima riunione dopo la pandemia, lunedì 8 giugno 2020, il consiglio comunale di Città di Castello approvato a maggioranza il rendiconto 2019. L’assessore alle Finanze Vincenzo Tofanelli ha illustrato l’atto: “Il rendiconto è l’attività che ho svolto l’ente nell’anno 2019, esaminato da revisori dei conti e commissioni. Il rendiconto risente dell’emergenza COVID perché i cicli di bilancio sono triennali. Dal 2011 in aventi i trasferimenti statali sono diminuiti, per Città di Castello il taglio è stato di 7 milioni. L’ente però paga i suoi rifornitori molto rapidamente  anche a discapito della cassa comunale. Un parametro molto indicativo è il fondo dei crediti di dubbia esigibilità, le partite più importanti sono Tari, Imu…Quest’anno abbiamo dovuto accantonare di più, oltre 12 milioni e questo ha provocato un disavanzo finale di poco meno di 500mila euro. Abbiamo aspettato prima di certificarlo perché aspettavano dal governo una proroga del vecchio sistema agevolato e non di quello integrale. Altrimenti avevamo un avanzo. Attualmente è consentito all’ente di spendere quello che incassi. Il disavanzo si potrà spalmare in 15 anni, 33 mila euro per ogni anno. Se la riscossione migliorerà, il disavanzo potrà anche azzerarsi. L’ente ha sofferto ma non i fornitori del comune. Le entrate sono 7milioni e 770mila da Imu, oltre un milione di recupero, Tasi 31mila euro, servizi indivisibili circa 43mila euro, addizionale comunale Irpef 3 e 400mila, 7 milioni e 700 anche per la Tari. Tutti i servizi a domanda individuale nel 2019 sono costati oltre 3 milioni e ha incassato poco più di un milione perché copriamo con risorse nostre. Circa 5 milioni di euro sono stati investiti in Piazza dell’Archeologia per un milione e mezzo, 200mila euro per manutenzione delle strade, 2milioni di mutuo serviranno a completare la riqualificazione della viabilità.  Abbiamo investito sulla biblioteca, su strutture pubbliche per esempio nel quartiere Madonna del Latte, 300mila euro per la sicurezza nelle frazioni, altri 300 per cimitero, un milione su Agenda Urbana, altre risorse su Palazzo Bufalini. In base ad una spesa corrente di circa 36milioni di euro e in conto capitale di 40milioni, il rapporto tra interessi e mutui è molto basso, 2,21% molto al di sotto del 10%”. Il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini ha commentato: “Le schede sono state molte chiare ma un disavanzo di bilancio non è un elemento positivo specialmente perché il Covid era da venire ed ora ci sarà bisogno di risorse per le misure di prevenzione alla pandemia. 400mila euro di disavanzo non sono un numero enorme ma preoccupante. Non è stato ricavato nessun fondo per gli esercizi in perdita delle partecipate, in particolare il Centro Valtiberina produce, in dismissione con debito, e Polisport. E’ possibile non iscriverlo ma il debito c’è. Forse dovremmo rivedere la politica fiscale, ci sono ambiti di difficile riscossione, forse varrebbe la pena di pagare meno ma pagare tutti. Le imprese: c’è una grande desolazione e preoccupazione tra le Partite Ive. E’ possibile varare interventi urgenti a loro favore? Sarebbe un investimento sul futuro perché se c’è la ripresa anche il gettito fiscale in prospettiva aumenterà”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme ha parlato del disavanzo di 495mila euro come “un campanello d’allarme. Il fondo dei crediti difficilmente esigibili è comunque molto alto, da 8 del previsionale a 12 milioni. La difficoltà va aumentando. Chiunque si troverà a fare un bilancio il prossimo anno, sarà in difficoltà anche per la mancata riscossione delle tasse. Se anche riusciremo a non denunciare un mancato introito, far quadrare i conti sarà difficile così come mettere a disposizione dei cittadini i servizi che si pagano con le tasse”.  Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto “il bilancio preventivo, dato il disavanzo, pretende scelte politiche importanti. Che la Giunta faccia una riflessione pesante perché quello che è di dubbia esigibilità dal punto di vista tecnico, potrebbe avere una doppia esigibilità di natura politica più ampio. Quello che adesso si pensa di poter incassare sarà ancora più difficile, per situazioni oggettive e per dolo. Questo fa il paio con quanto detto in commissione: c’è la necessità di vedere le entrate non nella impostazione radicale che ha proposto Sassolini ma pagare meno pagare tutti va presa in considerazione. Facciamo scelte, anche se poco popolari, non facciamo un bilancio prelettorali perché i cittadini se ne accorgono. Se abbiamo tesoretti nel caso la movida riparta usiamoli: non stiamo vedendo una povertà reale perché dopo due mesi di lock down se si ha qualche soldo per euforia si spendono. Ma potrebbe essere un fuoco di paglia. Settembre potrebbe manifestare difficoltà ulteriori”. Mirco Pescari, capogruppo del PD, ha precisato: “Mai bilanci elettorali ma nel momento in cui si registra un disavanzo tecnico di 496mila euro, c’è anche un avanzo effettivo di circa 700mila euro. Davanti ad uno scostamento di 1 milione e 300 di ulteriore accantonamento - una partita contabile - il disavanzo è di 495mila euro. Sono molto soddisfatto del 2019. Il pagare meno per pagare tutti lo può fare la regione ma non il comune con la Tari, che i cittadini pagano al cento per cento.  Farebbe un torto alle partite IVA non sarebbe un aiuto. L’unica preoccupazione è la riscossione. C’è un dato da approfondire: tra parte corrente e parte di recupero c’è un 10% incerto. 700mila euro su 7milioni. Non c’è solo un 10% di furbi ma anche un errore sulla base impositiva. Ribadendo il documento della maggioranza depositato in fase COVID rinnovo la proposta tra fondi nazionali e locali di mettere a disposizione queste risorse tra le categorie economiche e sociali che hanno sofferto di più e che tarderanno di più a ripartire”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha puntato l’attenzione su “costi da ritagliare, come le gomme per 25mile euro, la raccolta differenziata, il personale per 9milioni su 260 dipendenti, collaborazioni e contratti a tempo hanno cifre residue. I costi vengono da ferie non godute. Oltre 5000 ore di straordinari, pari a 4 dipendenti in più l’anno, concentrati su poche persone. I trasporti scolastici, le mense scolastiche e di altro tipo, Umbria Digitale che ci costa più di quanto ci dà e durante il COVID ci ha finanziato la Protezione civile per le connessioni. Le spese per protezioni e mascherine, dovute alla pandemia per il personale della raccolta differenziata, dovrebbero essere ordinarie”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha sostenuto che “ritrovo i difetti e i limiti dei bilanci precedenti e che dipendono dalle scelte politiche dell’Amministrazione. I servizi sono il punto debole. Sul trasporto scolastico c’è il costo di un milione contro 200mila euro di partecipazione. In Pinacoteca non ci va nessuno: dai biglietti sembrerebbe di noi. Sulla Polisport c’è un impegno del comune di 900mila euro. Le criticità si aggravano. Ripensiamo come utilizzare le risorse”. Vittorio Morani, capogruppo del Psi, ha parlato di “un rendiconto in un momento critico. Bene l’intervento del neo assessore. Il numero che conta è il risultato di competenza positivo di 650mila euro. Mi compiaccio con l’Amministrazione: i conti sono in ordine. L’ufficio finanziario ha lavorato bene al contrario di altre amministrazioni. Sulla viabilità, portata a termine la riqualificazione urbana non ci si dimentichi di quella rurale. Un’altra nota di merito è il contenimento della Tari. C’è da proseguire il lavoro di recupero. Ma si è agito molto bene. Il gruppo socialista approva”. Gaetano Zucchini, capogruppo del Gruppo Misto, ha detto: “Il bilancio previsionale, per quanto possiamo sforzarci, avrò delle carenze dovute alla crisi del COVID: dovremmo mettere in campo una progettualità in alcune partite cruciali. Il dettaglio delle entrate tributarie è gestito da poche partite: va fatta una riflessione sulla irrilevanza economica di tasse per concorso e diritti sulle pubbliche affissioni”. Nella replica Tofanelli ha detto che “molte questioni sono rimandate al bilancio preventivo. Il problema di Polisport è il versante sociale che riveste: costa ma svolge una funzione importante. Il 2019 probabilmente sarà anche peggio del 2020 perché è stata chiusa. Per quanto riguarda l’economia. Tutti ci sentiamo questa responsabilità: con il preventivo cercheremo di aiutare questo comparto. Il nostro bilancio sarebbe stato positivo se fossero rientrate le partite dei crediti di dubbia esigibilità. Speriamo che lo Stato comprenda la situazione dei fondi e liberi risorse immobilizzate. Sull’Imu lo Stato è intervenuto e 75mila euro non verranno corrisposte; se interverrà anche per i comuni procederemo. Il cittadino non pagherà di più per i servizi a domanda individuale e restituiremo la parte non usufruita e già pagata. Rimane fuori Tari e addizionale regionale. L’Autorità di permette di tagliare per le strutture e redistribuire sui cittadini ma così non siamo d’accordo. Dovrebbero arrivare risorse dallo Stato che destineremo a questo cespite. C’è un capitolo per le famiglie in difficoltà per la Tari, già 191 ne hanno usufruito nel 2019. Lo confermeremo. Sulla riscossione dobbiamo mettere mano ai soggetti che se ne occupano ed in particolare ad Equitalia. Chi non è stato penalizzato dal COVID dovrà pagare le tasse perché serviranno a garantire i servizi”. In fase di voto, il rendiconto è passato con 15 favorevoli e il voto contrario delle minoranze.

Tags