Scritte razziste sui muri dell'Istituto Cavallotti, l'ON. Marchetti lancia un appello alla preside

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01 Giugno 2018

Presa di posizione dell’Onorevole Riccardo Augusto Marchetti sulle scritte razziste nei muri esterni dell’Istituto Patrizi-Baldelli-Cavallotti di Città di Castello. Ecco quanto dichiarato dall’ON. Marchetti:

"Ritengo che sia la politica a doversi occupare di immigrazione, ma molte volte dietro a questi fenomeni si nasconde la rabbia sociale innescata dal Partito Democratico che ha riempito il paese di migranti economici che non scappano da guerre, ma che la guerra la portano e gonfiano le casse di certe cooperative. Non è nemmeno improbabile che la famiglia del ragazzo che ha imbrattato i muri abbia entrambi i genitori disoccupati o con forti difficoltà economiche, probabilmente abbandonata a se stessa, senza alcun aiuto da parte di questo Stato che trascura italiani e stranieri per bene. Troviamo assurdo imbrattare i muri con qualunque tipo di messaggio politico, perché se é follia prendersela con il diverso, solo perché diverso, è sicuramente sbagliato obbligare studenti ad avere un pensiero unico, quello dell'accoglienza a tutti i costi che ha portato appunto allo scontro sociale che stiamo vivendo. La preside dell'Istituto Cavallotti farebbe bene ad insegnare la storia, l'educazione civica, a far crescere la creatività, a formare insomma cittadini e italiani consapevoli, ma liberi di non sentirsi diversi solo perché si ha magari un'idea politica differente da quella che si vorrebbe imporre. Scrivo questo perché Preside, come lei ha ricevuto lamentele da parte di alcuni studenti in merito alle vergognose scritte (sbagliata e da condannare) io ne sto ricevendo da parte di altri che non sono affatto d'accordo sulla sua presa di posizione a senso unico. Si faccia pure un concorso di idee per writers creativi, dove però ognuno liberamente esprime quello che ha dentro, senza scendere nel politico ogni volta. Se invece è di politica che si vuol parlare si apra ad un più ampio dibattito, magari in aula magna, invitando più forze politiche, magari proprio i coordinatori giovanili territoriali dei partiti, affinché si prenda consapevolezza e si maturi una propria e indipendente idea".

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