Sbagliò una diagnosi e la paziente morì. La dottoressa ora dovrà rispondere di omicidio colposo.

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13 Dicembre 2018

Un caso di malasanità accaduto in Altotevere nel 2016 è stato discusso in questi giorni in tribunale a Perugia. A rispondere di omicidio colposo davanti al giudice è una dottoressa della guardia medica che aveva diagnosticato una patologia gastrica di origine virale in una paziente dona di 58 anni mentre era in corso un infarto del miocardio, causa per cui è morta qualche ora dopo.

La signora di 58 anni, residente a Umbertide, a causa di un malore si rivolse alla guardia medica che a sua volta, poco dopo, arrivò a casa della paziente e le prescrisse medicinali per lo stomaco. Ma le condizioni peggiorarono velocemente così il marito della donna chiamò il 118. I tentativi di rianimazione da parte degli operatri del 118 furono vani.

Il pubblico ministero e gli avvocati di parte civile  hanno chiesto il rinvio a giudizio per la dottoressa. Per il legale di quest’ultima invece, invece, la sua assistita si è comportata in maniera corretta, senza però essere aggiornata dei peggioramenti in corso.

Il giudice, dal 4 aprile prossimo, stabilirà in via definitiva se la 58enne poteva essere salvata da una diagnosi eseguita in modo più accurato. Per l’accusa sarebbero stati sottovalutati specifici fattori di rischio cardiovascolari e la sintomatologia lamentata dalla paziente per cui non furono avviate importanti indagini strumentali che invece secondo la procura avrebbero portato ad una diagnosi di ischemia miocardica.

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