Sansepolcro ricorso accolto e iter bloccato per il secondo ponte sul Tevere

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22 Luglio 2019

Un ricorso accolto e l’iter si è in automatico bloccato. Ecco come stanno le cose. Se dunque, a distanza di tre mesi dall’aggiudicazione, i lavori di realizzazione del secondo ponte sul Tevere a Sansepolcro non sono ancora partiti (si era parlato di fine aprile, anche per questione di tempi tecnici), c’è una spiegazione ben precisa. A svelare l’imprevisto retroscena è l’interrogazione del Movimento 5 Stelle, che verrà discussa nella seduta consiliare di mercoledì 24 luglio. La vincitrice del bando per l’affidamento, ovvero la Rti Castaldo, era stata subito esclusa per un vizio di forma (assenza di una firma digitale) e, di conseguenza, il 15 gennaio scorso l’assegnazione era passata alla seconda in graduatoria, la Conscoop di Forlì; nel frattempo, la Rti Castaldo ha presentato ricorso all’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), ritenendo che l’esclusione fosse ingiustificata e informando la Centrale Unica di Committenza. Il 15 maggio, l’Anac ha avallato le ragioni della Rti Castaldo, dichiarando l’illegittimità della sua esclusione, ma la determina del 21 maggio ha reso comunque efficace l’aggiudicazione a Conscoop… fino al 27 giugno, giorno in cui il Comune di Sansepolcro ha annullato l’esclusione, reintegrando la Rti Castaldo. E ora, a ricorrere sarà inevitabilmente Conscoop. “A parte l’evidente leggerezza con sui sono stati seguiti i vari passaggi – premette Catia Giorni (nella toto), capogruppo del 5 Stelle – la domanda chiave che poniamo nell’interrogazione è scontata: i lavori verranno affidati a Rti Castaldo oppure si procederà con una nuova gara? Chiediamo poi anche la presentazione di un serio cronoprogramma dei lavori, nel quale vengano finalmente indicate tempistiche certe e verificabili e l’indicazione concreta delle fonti di finanziamento delle quali il Comune intende avvalersi per il tratto di strada rimasto fuori dallo stanziamento. E l’amministrazione – prosegue la Giorni - non si è pentita di insistere su un progetto ereditato da quella precedente, che vieta il transito ai mezzi pesanti e che comporta costi decisamente maggiori rispetto alle alternative prospettate?”. Conclusione dell’esponente “grillina”: “C’è rammarico per le correzione e le modifiche che si sarebbero dovute apportare al progetto. Così, invece, ci ritroveremo un ponte progettato su un tracciato quantomeno discutibile, difficile da ricollegare al tessuto della viabilità locale (dove si andrà, una volta raggiunto il Foro Boario?) e senza ancora aver pensato di incontrare gli amministratori della vicina San Giustino per progettare il prolungamento verso l’Umbria della circonvallazione di via Bartolomeo della Gatta”. Tutte domande alle quali il sindaco Mauro Cornioli e la sua maggioranza dovranno ora rispondere.        

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