A SANSEPOLCRO IL PALIO DI SANT’EGIDIO: DOPPIETTA DEI FRATELLI ANDREA E MICHELE GIOVAGNINI NELL’EDIZIONE RECORD CON 77 PARTECIPANTI IN TOTALE

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02 Settembre 2017

A Sansepolcro ieri sera eccezionale “doppietta” dei fratelli Giovagnini nell’edizione 2017 del tradizionale Palio di Sant’Egidio, la sfida individuale fra balestrieri ordinari e non ordinari, che si è disputata nella serata di venerdì 1° settembre al campo di tiro “Luigi Batti” di Porta del Ponte a Sansepolcro. Andrea, 40 anni e in attività dal 2013, ha conquistato il suo primo importante successo da tiratore, precedendo il 45enne fratello maggiore Michele, peraltro un “non ordinario”, che aveva finora partecipato alla stessa gara nel 2016. Un successo che Andrea Giovagnini ha costruito fin da subito nella circostanza in cui la gara in onore di uno dei fondatori della città ha fatto registrare il nuovo record assoluto con 77 iscritti, 28 dei quali non balestrieri; estratto per quarto nell’ordine dei tiri, ha conficcato il puntale della freccia poco sopra la bulletta, il piccolo chiodo che costituisce il centro del corniolo, dando fin da quel momento la sensazione di potercela fare, nonostante la situazione avrebbe potuto benissimo mutare. Michele è stato invece chiamato per ottavo e anche lui non si è lasciato sfuggire la ghiotta opportunità. “Vincere il Sant’Egidio costituisce uno fra gli obiettivi più ambiti da ogni balestriere, trattandosi di un appuntamento con la storia – ha dichiarato un Andrea Giovagnini visibilmente soddisfatto e sommerso di complimenti - ma salire sul podio assieme a mio fratello è stato troppo bello: non avrei potuto chiedere di più”. Anche Michele Giovagnini non è riuscito a trattenere la propria contentezza: “Il fatto di essere stato premiato come migliore fra i non balestrieri – ha detto mostrando le due distinte medaglie vinte – era per me già un risultato di prestigio, per cui chi se lo sarebbe immaginato che mi avrebbero richiamato per il secondo posto assoluto!”. Terzo classificato Marco Tontini, salito sul banco di tiro per 54esimo: un particolare, questo, che senza dubbio esalta anche il suo risultato. Non sono mancate le piacevoli sorprese alle spalle dei primi tre: quarto posto per Francesco Scappini, quinto per Federico Romolini, sesto per Massimo Mancini (non balestriere), settimo per Enzo Cestelli, ottavo per Mirko Bernardini, nono per Roberto Pancrazi e decimo per Stefano Farinelli (non balestriere). La tenzone, abbastanza snella nei tempi nonostante l’elevato numero di tiratori, è stata caratterizzata da un livello qualitativo sempre elevato e tante, anche in questo caso, sono state le verrette spezzate e schizzate via dal bersaglio, man mano che i puntali si concentravano sempre più sulla superficie del corniolo. Dopo le forti apprensioni generate dal temporale mattutino, la situazione meteorologica è andata migliorando e alla fine il Palio di Sant’Egidio è potuto andare in scena con assoluta tranquillità, senza un solo alito di vento che avrebbe potuto condizionare le traiettorie dalla distanza dei 36 metri. Personaggio centrale di turno è stato l’onorevole Mario Capanna, che ha scoccato la sua freccia per 36esimo e in lui c’è la grande gratificazione per esserci cimentato nella nobile arte del balestrare: “E’ stata una parentesi fantastica, dalle prove fino alla fine della competizione – ha detto Capanna – e mi sono voluto gustare tutti i rituali legati al tiro. Semplicemente affascinante il solo sistema impiegato dalla commissione incaricata di valutare la posizione delle frecce e quindi di stilare la classifica finale. Ho tirato con l’arma del presidente Dario Casini, che ancora ringrazio per avermi dato questa opportunità e insegnato la tecnica del tiro. Ho avuto poi modo di conoscere anche altri balestrieri e soltanto l’aver potuto tirare con la questa arma è un qualcosa che passa sopra tutto il resto”. Il prologo era stato solennizzato dal gruppo musici, i quali dopo l’appello dei singoli in gara sono spuntati a sorpresa in cima alla cinta muraria che insiste sul campo di tiro per eseguire i brani più importanti del loro repertorio. Ma il presidente del sodalizio biturgense, Dario Casini, tiene a rimarcare un altro aspetto: “C’erano più di 300 persone fra parenti, amici e altre persone, che sono rimaste tutte con noi fino alla premiazione: è la forza del Palio di Sant’Egidio”. E ora, dal campo di tiro i balestrieri si spostano in piazza Torre di Berta per il palio rionale di mercoledì 6 settembre e per la tenzone con Gubbio di domenica 10

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