San Florido, tra storia e fede

Lunedì la tradizionale ricorrenza a Città di Castello. Il programma delle celebrazioni

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10 Novembre 2023
cdc san florido

La solennità dei patroni Florido vescovo e Amanzio sacerdote sarà celebrata il 13 novembre e la comunità, come tutti gli anni, è pronta a rendere omaggio ai due santi, amati ed invocati da secoli a protezione della città e dei fedeli.

Tra storia e fede. Florido nacque a Città di Castello attorno al 520. I suoi genitori morirono quando egli era ancora in giovane età; studiò lettere e teologia. Attorno all’anno 542 il vescovo lo nominò diacono. Qualche tempo dopo Florido, insieme ad Amanzio e Donnino, fuggì a Perugia, poiché Città di Castello era stata assediata dalle truppe di Totila. Qui il vescovo Ercolano, lo ordinò sacerdote. Ercolano affidò a Florido un’ambasceria presso il vescovo di Todi, Fortunato. Recandosi a Todi i due santi incontrarono, presso Pantalla, un indemoniato, che fu guarito dalla preghiera di Florido (anno 544 circa). Quando, sette anni dopo, anche Perugia cedette a Totila il vescovo Ercolano fu ucciso. Florido, tornato a Città di Castello, la trovò distrutta. Nella drammatica situazione seppe tenere unita la popolazione e organizzare la ricostruzione. Aiutandosi l’un l’altro come fratelli, Florido vescovo, Amanzio sacerdote e Donnino laico eremita, hanno dato vita a una Chiesa autentica, animata dalla fede e dalla carità, fondata sulla certezza dell’amore di Dio che dà la forza di ricostruire le mura, le case, il castello, le strade, ma soprattutto una comunità umana e cristiana. Papa Pelagio, accogliendo la preghiera dei cittadini, nominò Florido vescovo. Egli si impegnò nel predicare la Parola di Dio, vivendo con giustizia e carità. Morì a Pieve de’ Saddi il 13 novembre 599.

La più antica testimonianza sui santi Florido e Amanzio è contenuta nei Dialoghi di papa Gregorio Magno, che dice di avere conosciuto di persona i due santi, invitati a Roma per avere informazioni sul santo vescovo e martire perugino Ercolano. Gregorio Magno cita il vescovo Florido come informatore a proposito della vita di sant’Ercolano. Egli parla di Florido come di “vescovo di Tiferno Tiberino” e di «vescovo di vita venerabile» (Dialoghi, III,13) e ricorda come sia stato lui a informare il papa della capacità taumaturgica del prete Amanzio, “uomo di grande semplicità, che ha il potere di imporre le mani sui malati, a guisa degli apostoli, e di risanarli” e che “possiede anche il dono miracoloso di uccidere i serpenti, segnandoli col segno di croce dovunque li trovi” (Dialoghi, III, 35). Il testo antico più completo che tramanda notizie sui santi Florido, Amanzio e Donnino è la Vita Floridi scritta dal diacono Arnolfo, canonico della cattedrale di Arezzo, negli anni ’70 dell’XI secolo. Dopo la dedicazione della chiesa cattedrale ai santi Florido e Amanzio (1023, o 1032), la più remota attestazione del culto è contenuta nel calendario della canonica della cattedrale stessa (1153-1167 circa).

Il programma delle celebrazioni. In preparazione alla festa, domenica 12 novembre, nella Basilica Cattedrale saranno celebrate le sante messe, alle ore 10.30 e alle ore 12. Nel pomeriggio dello stesso giorno, alle ore 18.30 il vescovo Luciano Paolucci Bedini presiederà la santa Messa durante la quale verranno offerti i ceri al sepolcro dei santi Patroni dalle Confraternite della diocesi. Lunedì 13, le messe saranno celebrate nel Duomo superiore alle ore 8, 9, 10, 11 e 12. La Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini e concelebrata con il clero della diocesi, come da tradizione, inizierà alle ore 18.00. La messa sarà accompagnata dalle musiche eseguite dalla Schola Cantorum “Anton Maria Abbatini”. Il giorno 13, nelle chiese della città le sante Messe vespertine saranno sospese.

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