Salus – bus: il disagio al tempo del covid nei racconti dei protagonisti

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18 Gennaio 2021

Salus-bus: dare  risposte immediate ai bisogni dei soggetti più fragili e vulnerabili al tempo del Covid. Finanziato dalla Regione Umbria il progetto della zona sociale Uno, a cura di Paola Conti, è promosso dall’associazione «C’entro» in partnership con la Croce rossa di Città di Castello, con l’adesione della «Zona sociale 1», la Usl Umbria 1, lo Spi Cgil Alto Tevere, la Cisl Umbria e Become_Umbria Aps.

La ricerca ha indicato, tra i bisogni più impellenti, quello della povertà sanitaria a cui si vuole contribuire a rispondere, attraverso un servizio denominato Ambulatorio solidale mobile, operato dalla Croce Rossa di Città di Castello in raccordo con Medici di Medicina Generale e Specialisti aderenti al progetto.

Inoltre è stato attivato un Servizio di promozione della salute e della qualità della vita delle donne con malattia oncologica o cronica, particolarmente colpite dalle ripercussioni dell’emergenza Covid che eroga, in sicurezza, prestazioni quali: consulenze di estetica oncologica, nutrizione in oncologia, shiatsu, oltre ad esperienze nel campo dell’arte e creatività, in collaborazione con Spazio Seme di Arezzo.

«Siamo molto orgogliosi di poter dare un contributo a politiche sociali di qualità anche in un momento delicato e in cui tutti i nostri parametri di intervento sono saltati davanti ad un evento inedito che mina la sicurezza sociale ed economica alle fondamenta e crea poveri nuovi e nuovi esclusi. Il Salus-Bus cerca i portatori di una vulnerabilità sconosciuta nei luoghi dove vivono e la racconta per permettere di calibrare le forma di contrasto e di compensazione» spiega l’assessore Luciana Bassini.

«Il nostro territorio è ricco di umanità e talenti - aggiunge Paola Conti - Talvolta i soggetti non dialogano o non riescono a collaborare stabilmente. In questo momento l’auspicio di tutti i partecipanti al progetto è che si riesca a farlo a vantaggio comune. In tempi di emergenza Covid-19, il tema dell’inclusione e della lotta alle diverse forme di povertà e vulnerabilità è, infatti, di fondamentale importanza e l’aver verificato, attraverso l’indagine, come persone nuove e sempre più numerose stiano rivolgendosi per la prima volta ai Servizi Sociali per chiedere aiuto o stiano rinunciando per difficoltà economiche a una parte delle cure non Covid, ci impone di chiederci come si possa non lasciare indietro nessuno, a partire da chi si trova in condizioni di svantaggio».

«Nuovi problemi, bisogni e divari stanno ridisegnando le priorità dell’azione pubblica e delle comunità locali, chiamando ad una collaborazione solidale, innovativa e sostenibile le istituzioni, gli enti del terzo settore, gli attori economici, i professionisti e i cittadini stessi. L’augurio è che tutti possano leggere e ascoltare con interesse e gentilezza le parole degli intervistati, riportate in forma anonima nel volume e nei video - conclude la Bassini - uno scorcio di realtà che tutti i cittadini dovrebbero conoscere. Da parte nostra cercheremo anche grazie al Salus bus di dare  risposte immediate ai bisogni dei soggetti più fragili e vulnerabili».

 

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