Regolamento sui fitofarmaci. Castello Cambia: "La proposta di Massetti appare come una provocazione"

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25 Gennaio 2018

Il gruppo consiliare Castello Cambia, dopo la proposta di Regolamento sull’uso dei fitofarmaci in agricoltura che è stata portata in Commissione dall’assessore Massetti, chiede che sul tema venga fatta chiarezza e che l’approvazione in consiglio avvenga entro il mese di febbraio. Segue il comunicato stampa di Castello Cambia.

"La proposta di Regolamento sull'uso dei fitofarmaci in agricoltura, portata in Commissione dall'assessore Massetti il 18 us, appare più una provocazione che una reale assunzione di responsabilità. E questo per una serie di motivi:

  • perché dopo oltre un anno di lavori in Commissione, di audizione di tutti i protagonisti e stakeholders, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste del territorio e semplici cittadini, questa Giunta presenta un testo confuso, ridondante, ripetitivo e volutamente lacunoso in molti punti, laddove si “copiano e incollano” parti di normative nazionali e regionali omettendo termini ed elementi significativi con il risultato di costruire un testo non conforme, se non illegittimo, che pone seri problemi di applicazione;
  • perché l’assessore Massetti all’inizio presenta la proposta come frutto di un “lavoro degli uffici” che avrebbero rielaborato le molteplici proposte ricevute…peccato che avendo partecipato a tutte le sedute sappiamo perfettamente il tenore delle proposte fatte: il Regolamento presentato NON ha in alcun modo ripreso, né rispettato, lo spirito e i contenuti delle proposte presentate da Castello Cambia, Tiferno Insieme e Progetto Valtiberina;
  • perché questa giunta presenta un testo senza averlo minimamente condiviso neppure con la maggioranza che la sostiene: le parole del capogruppo Zucchini non lasciano spazio a dubbi, tali i rilievi presentati e le varie richieste di modifica.

Siamo rimasti esterrefatti, e con noi i numerosi cittadini presenti, di fronte ad una discussione surreale in cui neppure si capiva chi avesse la paternità del testo, dove la spaccatura della maggioranza appariva in tutta la sua evidenza.

Entrando nel merito, la musica non cambia: irricevibile l’impianto del testo, che si ripete più volte, e i contenuti che eludono, nelle parti più significative, l'applicazione delle normative a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente.

Un Regolamento di questo tipo, oltrechè OBBLIGATORIO per legge, deve essere uno strumento utile che rende applicabili localmente le norme nazionali e regionali, tenendo conto delle specificità dei territori e delle condizioni locali. Questo Regolamento non lo fa: addirittura nell’ultima pagina l’estensore si permette di ricordare a tutti “che le disposizioni contenute si trovano già nella normativa nazionale e comunitaria e pertanto risultano del tutto ridondantisconfessando quindi il lavoro fatto e definendolo inutile.

E questo la dice lunga sulla volontà politica di arrivare veramente ad una reale definizione della questione: quello che temiamo sono infatti ulteriori slittamenti, magari conseguenti ai dissidi interni alla maggioranza.

E’da ottobre 2016 che il Consiglio Comunale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno della maggioranza che prevedeva di adeguare il vecchio Regolamento del 20/06/2005 in applicazione delle nuove normative nazionali e regionali, partendo da quello del Comune di Citerna, che per primo lo ha definito, con un accordo condiviso da tutti: Associazioni ambientaliste, Associazioni dei coltivatori, Cooperative, ASL, e approvato all'unanimità dalle forze politiche;

A Città di Castello questa amministrazione si è mostrata incurante della discussione che si è sviluppata in questo anno con le associazioni agricole e ambientaliste che hanno portato contributi positivi per garantire gli interessi di tutti, in grado di non penalizzare i cittadini e le produzioni e ripristinare comportamenti di trasparenza sull'uso di prodotti classificati pericolosi per chi li usa e per i cittadini, in alcuni casi cancerogeni;

 Entrando nel merito dei contenuti del Regolamento proposto, i rilievi sono fin troppo numerosi, ne citiamo alcuni:

  • non viene rispettato il principio per cui un regolamento comunale non può essere meno stringente della normativa nazionale o comunitaria;
  • sono stati fatti copia incolla di leggi con omissione a volte di singole parole altre volte di parti delle stesse, come nel caso del punto A.2.2 del PAN poi ripreso anche dal Dgr 1429/2016 relativo all’obbligo di segnalare sempre i trattamenti quando espressamente riportato in etichetta;
  • anche nelle aree extraagricole questo documento inserisce delle “deroghe” ai divieti, senza specificare in quali casi e si vietano solo i prodotti “classificati come tossici e molto tossici” ma non quelli NOCIVI che riportano in etichetta la dicitura XN ;
  • si parla di “predisposizione di cartelli di segnaletica” 24 h prima dei trattamenti: a parte la vaghezza dei termini (cosa significa predisposizione??, la norma è illegittima: le leggi parlano di 48 h prima;
  • alcune leggi non sono state prese in considerazione come ad esempio quella che regolamenta l’uso del glifosato in Italia: noi proponiamo di inserire, secondo il principio di precauzione, il divieto di uso di prodotti fitosanitari contenenti il composto chimico Gliphosate, nelle aree frequentate dalla popolazione o dai gruppi vulnerabili di cui all’art. 15 comma 2 del D. L.vo n.150/2012
  • non viene estesa possibilità di eseguire controlli ai vigili urbani: noi vogliamo introdurla;
  • nonostante siano stati da noi preventivamente informati sono state riportate parti del Dgr 1429/2016 che saranno oggetto di una mozione in Regione in quanto non conformi alla normativa vigente: le distanze dei trattamenti dai luoghi frequentati dalla popolazione sono fondamentali e ridurre, come fa questo regolamento, dai 30 metri, fino a 10 e poi addirittura a  5 metri, non solo è fuori legge ma significa vanificare ogni protezione per la salute dei cittadini;
  • la PISTA ciclopedonale sul fiume Tevere declassata a “pista rurale” e quindi non tutelata come indica invece la normativa vigente che protegge e stabilisce distanze di sicurezza da percorsi natura, piste ciclabili, sentieri vita ece. Esigiamo che tale percorso venga reinserito e tutelato;
  • Il percorso turistico spirituale del “cammino di San Francesco” ingiustificatamente depennato dalle aree frequentate dalla popolazione da rispettare e questo a tutto danno di coloro che lavorano con questa nuova possibile fonte di reddito in grande espansione;
  • Non si prende in considerazione il dato oggettivo di verifica della velocità del vento: si continua a citare il dato soggettivo della “presenza di vento”: occorre invece inserire il valore numerico di 2m/ sec. o meglio ancora 1,5/sec.

Come Castello Cambia vogliamo chiarezza sui tempi: abbiamo già chiesto e qui ribadiamo che i tempi di approvazione da parte del Consiglio Comunale debbano essere programmati per il prossimo mese di Febbraio, tempi che garantiscono la sua applicazione fina dalla prossima stagione agricola.

Ricordiamo a tutti che i prodotti fitosanitari più usati nel nostro territorio sono erbicidi (es. Stomp Aqua) insetticidi ( es. Actara), fungicidi ( es. Mancozeb) che il Ministero francese dell’agricoltura e ambiente ha inserito nella lista dei prodotti da ritirare dal mercato, in quanto pericolosi “interferenti endocrini”, alcuni dei quali  con effetti mutageni, secondo quanto riportato in etichetta: “può nuocere ad un bambino non ancora nato”.

Rispetto a questi problemi di informazione, di distanze, di gestione e di controllo non abbasseremo la guardia, anzi, eventuali ritardi verranno giudicati come la mancata volontà di dotare il Comune di Città di Castello del regolamento, con la conseguente mobilitazione dei cittadini che hanno come aspettativa di migliorare la vivibilità del territorio, di attirare turismo ambientale e salvare investimenti significativi realizzati con la sentieristica religiosa e ciclopedonale. Ricordiamo che con il Convegno di Castello Cambia del 20 Settembre 2017, abbiamo preso degli impegni con i cittadini    presentando una nostra bozza di Regolamento, da noi depositata da tempo: chiediamo con forza che tale bozza venga discussa e le proposte reinserite nel Regolamento finale". 

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