Premiati quattro storici collaboratori del “Bufalini”

La consegna degli attestati nello storico centro di istruzione e formazione tifernate

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13 Dicembre 2022
go bufalini

La cerimonia di martedì 13 dicembre

“L’orgoglio di essere la scuola delle arti e dei mestieri”. Con questo slogan si è aperta questa mattina la cerimonia celebrativa della secolare storia del centro di istruzione e formazione professionale "Asp G.O. Bufalini" con la consegna di targhe a coloro che ne hanno fatto parte. L’evento ha visto la consegna di uno speciale riconoscimento a quattro figure storiche del presidio formativo-scolastico tifernate per l’attività lavorativa svolta nel corso di alcuni decenni: sono Domenico Falcini, Adriano Bellucci, Alessandro Vinci ed Olivo Ganganelli.

Un’iniziativa partecipata alla quale erano presenti, oltre ai vertici del “Bufalini”, anche i sindaci ed amministratori del territorio, il vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini, i rappresentanti delle associazioni di categoria altotiberine e dei sindacati. “Quella odierna non vuole essere un'autocelebrazione ma il giusto riconoscimento a persone che hanno messo a disposizione della nostra scuola impegno e passione – ha commentato il presidente Giovanni Granci – La Bufalini da oltre un secolo ricopre un ruolo strategico nella formazione delle maestranze, non solo in risposta alle esigenze formative delle aziende, ma anche forgiando gran parte della classe imprenditoriale del nostro territorio”.

“La cerimonia odierna – ha aggiunto Granci – arriva in un momento cruciale per il nostro Istituto di Istruzione e formazione professionale, che lo vede coinvolto in un profondo rinnovamento sia sotto il profilo didattico, grazie alla proposte formative destinate ai giovani quattordicenni quali che possono, presso di noi, conseguire non una qualifica ma anche un diploma professionale, sia nella formazione durante tutto l’arco della vita, offrendo a chi ha compiuto 18 anni possibilità di formazione e aggiornamento professionale completamente gratuiti grazie alla collaborazione con la Regione Umbria e la presentazione di progetti specifici”.

“Il centro di istruzione e formazione “Bufalini – hanno dichiarato i rappresentanti istituzionali di Città di Castello, San Giustino e Citerna, Bernicchi, Fratini e Paladino – è motivo di orgoglio per l’intera comunità locale e regionale, un punto di riferimento storico che nel corso degli anni si è evoluto e perfezionato in base alle esigenze del mercato del lavoro, della richiesta di occupazione dei giovani, diversificando l’offerta formativa, la didattica  e i percorsi di laboratorio in base ai cambiamenti e alle esigenze lavorative. Il tributo di oggi alla storia gloriosa fattiva e ai suoi protagonisti è doveroso e tutti noi ne siamo fieri”.

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La storia dell’Asp “G.O. Bufalini”

Il 21 novembre del 1909 una pubblica manifestazione nel Palazzo Municipale sancì la nascita della Scuola Operaia di Città di Castello, a lungo promossa dai migliori intellettuali locali. A quel tempo la maggior parte dei cittadini viveva nelle campagne dove l’attività prevalente era senz’altro l’agricoltura. La crescente necessità di lavoro e di nuove occupazioni spinse molti a cercare lavoro all’estero anche se un certo dinamismo stava nascendo nell’industria meccanica. Piccole botteghe di falegnami, fabbri, decoratori e scalpellini sopravvivevano faticosamente in angusti e poco salubri ambienti insegnando ai garzoni una professionalità ricca di saperi tradizionali, ma ormai insufficiente in un mondo che richiedeva sempre più prodotti nuovi, conoscenze tecnologiche, raffinatezza e precisione di esecuzione. Il primo anno frequentarono 46 allievi divisi in due classi e altri 40 presero parte al corso domenicale. Degli ampi orizzonti della Scuola Operaia portano testimonianza anche le gite di istruzione organizzate nei primi anni. Giovani che conoscevano ben poco di quanto esistesse oltre la loro città e il suo contado ebbero l’opportunità di visitare realtà, aziende e scuole dei territori limitrofi accrescendo notevolmente la loro esperienza. La scuola continuò la sua attività anche durante la Grande Guerra, tant’è che nel 1916 la scuola contò ben 114 iscritti. Ad alimentare concrete speranze nello sviluppo della scuola furono le vicende del marchese tifernate Giovanni Ottavio Bufalini che, deceduto nel 1896, aveva disposto che una parte ingente del suo patrimonio venisse devoluto a favore di “una istituzione di beneficenza” a favore di esercenti arti e mestieri nei comuni di Città di Castello e San Giustino. Fu così che nel 1920 la scuola diventò “Officina Operaia Gio. Ottavio Bufalini”. Dal punto di vista della formazione professionale la “Bufalini” divenne il punto di riferimento soprattutto di quei giovani che non potevano, o volevano, proseguire gli studi dopo la scuola elementare e abbisognavano delle competenze per inserirsi presto e bene nel mondo del lavoro. Oltre 100 ragazzi fra i 14 e 18 anni ogni giorno animano le aule e i laboratori della struttura alla ricerca di una professionalità e di una concreta possibilità di trovare un lavoro.

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