Picchia la madre ripeturamente, 34enne tifernate condannato per lesioni e maltrattamenti ad un anno di reclusione

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10 Gennaio 2020

Era accusato di aver picchiato l’anziana madre ottantenne minacciandola più volte, trascinandola, tanto che la povera donna era costretta a rimanere chiusa in camera per la paura di essere aggredita se solo fosse uscita.

La terribile vicenda di violenza domestica era accaduta a Città di Castello nel 2018.

Ora il figlio, tifernate di 34 anni, con problemi di alcol, accusato di lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia è stato condannato a un  anno di reclusione.

Il riferimento è all’episodio che risale al gennaio del 2018 quando durante l’ennesimo episodio di violenze, «con percosse e trascinandola fino al letto, dove la scaraventava con violenza» l’aveva costretta ad andare in ospedale con lesioni giudicate guaribili in una settimana.

L’imputato era difeso dall’avvocato Giuseppe De Lio ed  è stato condannato nel corso della sentenza emessa il 10 gennaio in tribunale a Perugia  ad 1 anno di reclusione dal giudice Matteo Cavedoni dopo che era stata disposta un’apposita perizia che ne aveva comprovato «la scemata capacità di intendere e volere» che a sua volta aveva originato una riduzione di pena.

L'abuso di alcol, circostanziato dall’ingente quantità di bottiglie di vino e liquori trovate nell’abitazione del giovane nel corso della perquisizione domiciliare, avrebbe aggravato i già inquietanti contorni della vicenda.

L’avvocato difensore del giovane non esclude il ricorso all’Appello: «Attenderemo di leggere le motivazioni della sentenza per valutare l'eventuale proposizione di appello»

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