“Oggi, 80 anni fa”: la morte di Aldo Bologni a Montone

Prosegue il “Diario del 1944“ dedicato al passaggio del fronte nell’Alta Valle del Tevere

06 Maggio 2024
Bologni San Faustino

A sinistra Aldo Bologni, a destro partigiani della brigata “San Faustino”

Prima che si faccia giorno, i partigiani della Brigata San Faustino entrano a Montone, per disarmare il presidio della milizia fascista. Per l’occasione si sono aggregate quasi tutte le bande della brigata, con i tifernati, i pietralunghesi e i montonesi. Sono ancora euforici per i rifornimenti appena paracadutati dagli Alleati e per il Primo Maggio liberamente festeggiato a Pietralunga. I militi fascisti non oppongono resistenza. I partigiani requisiscono armi e vestiario e prendono la via del ritorno.

È ancora buio quando accade l’imprevisto. Fuori dal paese passano in camion dei tedeschi che stanno andando verso nord. Hanno sbagliato percorso. I partigiani se li trovano per strada e aprono il fuoco, cogliendoli impreparati. Ma il reparto germanico reagisce con forza e riesce a fuggire. Tra i partigiani rimane gravemente ferito Aldo Bologni. Muore di lì a poco. A soccorrerlo e a portarlo in paese è don Mario Vannocchi.

Mentre i partigiani precipitosamente tornano ai loro rifugi, il sacerdote si erge a protagonista degli eventi successivi. Infatti incombe su Montone la minaccia di una rappresaglia dei tedeschi. Ma Vannocchi, che conosce un po’ la loro lingua, riesce a convincerli che la popolazione è estranea allo scontro a fuoco avvenuto fuori dal centro abitato. La crescente attività partigiana induce i tedeschi a scatenare un violento rastrellamento tra Città di Castello, Apecchio e Pietralunga. Le bande partigiane, anche grazie all’aiuto dei contadini, riescono a sfuggire all’accerchiamento. A subire le conseguenze del rastrellamento è la popolazione civile. Solo nei primi giorni vengono uccise 21 persone tra giovani renitenti, partigiani e contadini.

Per approfondire: Storia tifernate. La battaglia di Montone e la morte di Aldo Bologni.

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Prosegue il “Diario del 1944“ dedicato al passaggio del fronte nell’Alta Valle del Tevere