Nomine alla fondazione Burri: una rinuncia ad una battaglia unitaria delle minoranze che ci amareggia e un baratto che non appartiene

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15 Settembre 2017

Visti i comunicati stampa del Sindaco Bacchetta e del consigliere Lignani circa l’elezione dei rappresentanti il Comune di Città di Castello presso la Fondazione Burri, ci teniamo a precisare quanto segue.

In occasione di questo passaggio politicoi nostri gruppi politici hanno lavorato per individuare personalità che avessero la capacità, le competenze e il prestigio necessario per favorire un’ulteriore opera di rilancio del patrimonio Burri e realizzareuna più stretta collaborazione, osmosi e rapporto di trasparenza fra la Città e la Fondazione.

Pensavamo che questo si potesse conseguire dando finalmente anche alle minoranze la possibilità di formulare una propria proposta ed indicare un proprio candidato.

Evidentemente erano altre le intenzioni della maggioranza che ha voluto nuovamente indicare tutte e tre i candidati e dei gruppi di minoranza di Lega, M5S, FDI e FI chehanno favorito questa scelta votandoli. Negli incontri ufficiali cui abbiamo partecipato siamo stati gli unici a manifestare ai capigruppo di maggioranza e minoranza la volontà di proporre dei nominativi alternativi, dichiarazione caduta nel vuoto perché evidentemente erano altri gli accordi che si stavano maturando.

Felici di esserci sflilati da questo baratto che consiste nella promessa di una modifica regolamentare tesa a garantire in futuro anche alle minoranze l’elezione di un proprio rappresentante. Un semplice “atto dovuto” di giustizia politica e storica che la maggioranza, se avesse voluto, avrebbe potuto realizzare già in questa occasione.

Detto ciò amareggia la distanza creatasi con gli altri gruppi di minoranza che non hanno voluto combattere assieme e fino in fondo la “buona battaglia”, rinunciando a sostenere un rappresentante condiviso, dando così il via libera all’elezione di Giovanna Melandri e votando per candidati già individuati dalla maggioranza.

 

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