Natale, il messaggio di Abuna Mario

“Tessere reti di solidarietà. Ancora lunga la strada per abbattere le disuguaglianze”

di:
25 Dicembre 2022
Abuna Mario

Don Mario Cornioli

In occasione del Natale Abuna Mario Cornioli ha inviato da Amman un messaggio a tutte “le amiche e gli amici di Habibi”, l’associazione tramite cui il sacerdote di Sansepolcro porta avanti da molti anni progetti di solidarietà in Medio Oriente. Ne riportiamo di seguito il testo integrale.

Care amiche e cari amici di Habibi,
anche questo 2022 sta giungendo al termine e siamo giunti al Natale.

 I miei pensieri si rivolgono a voi che ci avete sempre sostenuto, alla nostra comunità riunita intorno a questa associazione che ha percorso tanta strada grazie al vostro imprescindibile sostegno.

All'inizio dell'anno eravamo pieni di speranze per un futuro più sereno dopo la terribile esperienza della pandemia che, da un lato, ci ha fatto sentire tutti uguali di fronte a un evento così inaspettato e doloroso. Dall'altro lato, però, ha evidenziato come la strada per abbattere le disuguaglianze nell'accesso ai servizi di base e nell'applicazione dei diritti umani sia ancora molto lunga da percorrere.

Habibi lavora proprio per questo: per offrire opportunità dove sembrano non esserci e per garantire pari dignità.

Purtroppo quest'anno una nuova guerra si è aggiunta alle troppe in corso, spesso dimenticate, e di nuovo ci siamo sentiti schiacciati, come se l'orizzonte di fronte a noi si fosse abbassato. “Sono tempi difficili”, si sente dire in giro. Ed è vero, viviamo in questa situazione in cui ci sentiamo precari, ci sembra difficile pensare al domani e le certezze non ci sembrano più così certe.

Eppure vi voglio portare un messaggio di speranza da questa terra, il Medio Oriente, così bella complessa e dove, nel nostro piccolo, cerchiamo di andare avanti con il nostro lavoro e tessere reti di solidarietà. Siamo al fianco dei nostri amici iracheni, e di tutti i rifugiati, accolti qui in Giordania, tanto ospitale da essere il secondo paese al mondo per numero di rifugiati in rapporto alla popolazione, ben il 30%. Prima della Giordania troviamo il Libano, un piccolo paese che sta affrontando una gravissima crisi economica finanziaria, dove 1 persona su 6 è rifugiata, e dove abbiamo portato medicinali e generi di prima necessità. Anche a questo dovremmo pensare quando una nave carica di persone disperate si rivolge al nostro paese per poter attraccare in un porto sicuro. Habibi si vuole prendere carico di questi “carichi residui”.

Ad Amman facciamo la nostra parte nel sostenere i profughi nell'accesso ai servizi educativi/formativi e sanitari. Ci contraddistingue per il nostro approccio concreto, volto al fare, grazie al quale possiamo offrire un reddito a chi non ha più nulla, dopo aver lasciato le proprie case per sfuggire alle persecuzioni dell'ISIS. Continua il nostro sostegno ai bambini dell'Hogar Nino Dios e le meravigliose suore-mamme che sono anche nel vostro cuore. Abbiamo loro portato le vostre donazioni e i vostri messaggi di vicinanza. Piccole cose che possono continuare a farci sperare contro ogni speranza.

Ed è questo il mio augurio per tutti noi: un Natale di solidarietà, di compassione, di vicinanza
Usciamo dall'isolamento a cui purtroppo ci aveva abituati la pandemia e ritroviamoci uniti nel costruire un mondo più giusto e fraterno.

Con affetto,

Abuna Mario

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Abstract
“Tessere reti di solidarietà. Ancora lunga la strada per abbattere le disuguaglianze”