Luciano Bacchetta: 10 anni da sindaco, tra analisi politiche e aspirazioni future

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20 Ottobre 2021

Un impegno costruttivo al fianco della giunta, mettendosi a disposizione di un eventuale ruolo istituzionale.

Sono stati alcuni dei temi toccati dal sindaco uscente Luciano Bacchetta, che questa mattina ha ripercorso la propria esperienza amministrativa fino all’epilogo dell’elezione del suo successore Luca Secondi, che ieri è stato proclamato primo cittadino tifernate.

“Negli 11 anni e mezzo in cui sono stato sindaco di Città di Castello – ha detto Bacchetta - abbiamo fatto un ottimo lavoro, con amore per la città e spirito di servizio, per cui mi aspettavo una vittoria con uno scarto maggiore ed è in primo luogo mia la responsabilità se non siamo riusciti a trasmettere i grandi sforzi compiuti, ma i tifernati hanno comunque dato un segnale importante, premiando ancora il centrosinistra e Luca Secondi, che sarà un buon primo cittadino e saprà amministrare bene”.

Continuando nell’analisi politica, Bacchetta ha rimarcato come “la vittoria ottenuta con l’elezione di Luca Secondi sia stata difficile, in un contesto politico mutato, con un Centrodestra molto più forte e molto più competitivo che in passato”.

“Al ballottaggio – ha osservato - c’erano 8 mila voti liberi, per cui era chiaro che ci fosse la possibilità concreta che prendessero vie diverse: Luca Secondi ha avuto 1.500 voti da quell’elettorato, Luciana Bassini circa 3 mila, per cui è chiaro che le indicazioni venute dai vertici regionali del Centrodestra non sono state accolte da gran parte dei cittadini di quest’area e questo ci ha permesso di vincere”.

“Il risultato elettorale pone Città di Castello nella condizione di essere un laboratorio politico capace di rinnovare il messaggio politico del Centrosinistra”, ha spiegato Bacchetta, che si è detto “a disposizione dei compagni per la segreteria regionale del Partito Socialista, una sfida difficile che però accetterei volentieri, perché è importante ampliare l’area riformista e moderata del Centrosinistra per renderlo più forte e competitivo”.

“Alle amministrative tifernati come Partito Socialista abbiamo ottenuto un risultato importante, di cui siamo molto soddisfatti, perché è arrivato in un contesto reso difficile dalla grande competitività della contesa elettorale, con moltissime liste e moltissimi candidati”, ha chiarito Bacchetta, che ha aggiunto: “abbiamo eletto quattro consiglieri, con un significativo rinnovamento e credo che sia una buona base di partenza per costruire un futuro sereno e di prospettiva per il governo cittadino”.

“Personalmente – ha puntualizzato - non ho sicuramente alcuna aspettativa di entrare in giunta, perché è giusto che si apra una nuova stagione e non sarebbe opportuno che il sindaco uscente facesse parte dell’esecutivo”.

“In consiglio comunale – ha continuato - garantirò un impegno co-struttivo al fianco della giunta e se ci saranno le condizioni mi metterò a disposizione di un eventuale ruolo istituzionale”.

Passando al bilancio della propria esperienza amministrativa da sindaco di Città di Castello e in ultimo da presidente della Provincia di Perugia, Bacchetta ha raccontato: “la cosa di cui sono più contento da primo cittadino è il gran numero di lavori che abbiamo realizzato nel centro storico, da piazza Gabriotti a Porta Santa Maria Maggiore, dalla riqualificazione del quartiere Prato fino ai lavori ancora in corso per il recupero delle mura urbiche, solo per citarne alcuni”.

“Ciò che mi è dispiaciuto - ha ammesso – è di non aver potuto inaugurare piazza Burri, un progetto al quale abbiamo lavorato molto e che è pronto a partire già con la nuova amministrazione comunale, ma che è stato rallentato dalla vicenda del Covid-19”.

“L’esperienza da presidente della Provincia di Perugia è stata molto complessa, ma anche molto bella, e credo che l’Altotevere e Città di Castello se ne siano giovati molto”, ha spiegato Bacchetta, che ha proseguito: “le risorse veicolate nel com-prensorio e nella nostra città sono state moltissime e hanno permesso di sistemare problemi annosi come la strada Apecchiese, via Parini a Trestina, la strada della Baucca e del Sasso, tre interventi molto importanti che forse non sarebbe stato possibile realizzare se non ci fossi stato io come presidente”. “E’ stato inoltre possibile investire moltissimo nelle scuole – ha concluso - in particolare sull’Itis Franchetti e sul liceo Plinio Il Giovane, dove presto apriranno cantieri che rappresentano un bel segnale per il futuro della città”.

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