Lavoro in provincia di Arezzo: la Cisl analizza la situazione e rileva la difficoltà di dare continuità alla ripresa in questo territorio.

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27 Dicembre 2018

La situazione economica in provincia di Arezzo, , evidenzia, confrontando i dati degli iscritti al collocamento 2018/2017, una sostanziale stabilità tendente ad un leggero ribasso: lo ha dichiarato il segretario generale CISL Arezzo Marco Salvini, il quale ha sottolineato che dopo un forte miglioramento occupazionale tra il 2017 ed il 2016, che ha visto un calo di circa 10.000 iscritti alle liste degli uffici di collocamento, da 60mila nel 2016 a 5omila nel 2017, la situazione si attesta e si consolida sui secondi dati. La Cisl ha rilevato anche che, dall’aprile di quest’anno, i numeri della cassa edile sono tutti positivi, sia in termini di nuove imprese sia di occupati che di massa salari. La situazione analizzata tiene conto del fermo dei lavori per le grandi infrastrutture: una ripresa di questi per il territorio della provincia di Arezzo ovviamente cambierebbe notevolmente il  quadro. Basti pensare al collegamento di Arezzo alla Due Mari, alla terza corsia autostradale sia della A1 che A11, oppure ai lavori locali di infrastrutture prevalentemente previste nei finanziamenti regionali. La stazionarietà della situazione è confermata anche dai dati della Cassa Integrazione Ordinaria e Speciale che hanno avuto un fortissimo calo nel 2017 rispetto al 2016 e segnano invece una leggera ripresa di utilizzo nel 2018. In ultima analisi non si riesce a dare continuità alla ripresa in provincia di Arezzo. E poi nel 2018 c’è stata la contrattazione decentrata soprattutto con i Comuni a difesa del welfare; in un momento di forte rigore nella spesa pubblica, la difesa di tariffe per le fasce più deboli e il mantenimento di alcuni servizi quali trasporti, mense ed asili divengono un impegno prioritario per il sindacato, assieme al rafforzamento dell’integrazione dei settori sociale e sanitario. Ancora tante complicazioni vedono i cittadini in difficoltà nell’accedere e nell’usufruire dei servizi, che il sindacato vuole più efficaci ed efficienti.

 

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