La musica di Ralf infiamma la notte tifernate
Bagno di folla in piazza Gabriotti per il famoso dj umbro
Servizio di Marco Polchi
Foto Massimo Radicchi
Città di castello chiama, Ralf risponde. Un vero e proprio bagno di folla quello di ieri sera in piazza Gabriotti per l’attesissimo evento musicale che ha visto protagonista Ralf, famoso disc jockey umbro fra i più apprezzati nel panorama mondiale della musica house.
Tantissime le persone presenti al grande evento gratuito inserito nel calendario delle iniziative di “Estate in Città”, manifestazione promossa dal Comune di Città di Castello. Per l’occasione la cittadina tifernate si è vestita a festa, trasformandosi in una grande discoteca a cielo aperto: oltre a piazza Gabriotti, dove ad aprire la serata è stata la musica di Benny Blanco, ben dieci postazioni musicali sparse fra le vie principali del centro storico hanno fatto ballare fino a tardi i numerosi presenti.
“Sono umbro e sono molto legato a Città di Castello, qua ho tanti amici” ha dichiarato il dj ai microfoni della stampa. “Quando mi chiedono come è cambiata la musica negli anni, dico che non lo è affatto: il meccanismo del ballo è un meccanismo ancestrale per l’uomo, prima ancora di imparare a ballare un bambino, appena sta in piedi, se gli fai sentire un ritmo si mette a ballare. Ho cominciato la mia carriera musicale nel 1982, da allora mi sono trovato di fronte generazioni di persone, ho un pubblico che sa quello che faccio e questo mi permette di esprimermi al meglio”.
Oltre quarant’anni di carriera dietro la consolle delle più importanti discoteche mondiali, una vita dedicata alla musica. “Negli anni l’approccio a questo lavoro è cambiato moltissimo. Quando ho iniziato io dovevamo comprare i dischi per suonare, bisognava imparare a mettere a tempo i vinili, non c’era tantissima gente che faceva questa professione. L’avvento di internet, il poter acquistare i brani sulle varie piattaforme e il mixaggio digitale ha allargato la platea, ha democraticizzato questo mestiere, forse lo ha reso più facile, anche se i talenti si riconoscono in ogni caso”.