La Corte d'Appello riconosce le attenuanti generiche: sconto di pena per Piter Polverini

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14 Novembre 2018

Pena ridotta per Piter Polverini da 16 a 14 anni. Questa la decisione della Corte d’Appello di Firenze che ha ridotto la condanna dell’uccisore di Katia Dell’Omarino essendogli state riconosciute le attenuanti generiche. Un passaggio cruciale quello del delitto avvenuto nella notte fra l’11 e il 12 luglio 2016 vicino al fiume Afra nella periferia biturgense e che ha lasciato l’amaro in bocca. In Tribunale la condanna aveva superato la stessa richiesta del Pm, che era di 15 anni: erano stati chiesti sedici anni di galera, il massimo della pena col rito abbreviato per un omicidio volontario. Oggi in aula a Firenze era presente il ventiseienne sangiustinese accompagnato dai suoi difensori, gli avvocati Piero Melani Graverini e Mario Cherubini, che puntavano ad una riduzione di pena. Il difensore di parte civile, l’avvocato Anna Boncompagni, auspicava invece che ci fosse la conferma della sentenza di primo grado a 16 anni di reclusione e non condivide la scelta della Corte d’Appello di oggi della riduzione di due anni ritenendola non proporzionata alla gravità dell’episodio e la crudeltà con cui esso è stato commesso. Katia Dell’Omarino ricordiamo, era stata uccisa in modo crudele al culmine di una lite dopo un rapporto sessuale avvenuto fra i due. Il ragazzo infatti con un martello l’aveva colpita alla testa fino a lasciarla esanime a terra con il cranio fracassato. Aveva poi occultato le prove del delitto gettando il martello usato per ucciderla e il cellulare della donna nel fiume Tevere, sotto un ponte nelle campagne di San Giustino. Due mesi di indagini assidue che hanno portato inconfondibilmente al ragazzo e, una volta raggiunto dai militari della compagnia di Sansepolcro, ha subito confessato l’omicidio.

 

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