L' opposizione fa luce sulla malgestione della ex Fcu

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06 Luglio 2017

Il consigliere Andrea Lignani Marchesani punta il dito sulla gestione del presunto salvataggio della ex FCU da parte del sindaco tifernate Luciano Bacchetta. Il Capogruppo di Fratelli d’Italia infatti rivela che in una recente audizione dei vertici della società che gestisce attualmente la ferrovia nella Commissione competente regionale sono emerse delle criticità nella gestione dei finanziamenti destinati alla ex Ferrovia Centrale Umbra. E' stata descritta una situazione ai limiti della sostenibilità – sottolinea Lignani Marchesani - con mancati finanziamenti per la manutenzione straordinaria e per concessioni minimali per la gestione ordinaria che hanno portato alla chiusura di alcuni tratti come quello compreso fra Città di castello e Umbertide, ed i rallentamenti in alcuni casi a 30 chilometri l'ora con conseguenti disagi per pendolari ed utenti. Spicca il fatto che i maggiori investimenti recenti sono stati fatti nella tratta Sansepolcro - Città di Castello e anche in questo caso il capogruppo punta il dito sottolineando il non corretto e proficuo utilizzo di questi finanziamenti dato che ci sono tratti in cui anche in centri abitati è possibile accedere direttamente alla linea per l'assenza di reti di sicurezza e conseguenti rischi soprattutto per i bambini. Ciliegina sulla torta – prosegue la nota del capogruppo – è evidente l'insufficienza dei finanziamenti concessi (63 milioni) considerato che a detta dei tecnici ce ne vorrebbero almeno il doppio per ripristinare una situazione di decenza e non di rilancio. A dare manforte alle critiche arriva anche una nota della Lega Nord Umbria. Nei giorni scirsi infatti Mauro Fagioli, direttore del servizio ferroviario di “Umbria Tpl e Mobilità spa”, convocato in Seconda Commissione regionale dai consiglieri leghisti Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, ha ammesso tra le righe del suo intervento la mala gestio della ex Fcu perpetrata negli ultimi anni. Secondo la Lega Nord “solo la magistratura potrà fare chiarezza sulle tante criticità e le questioni irrisolte rispetto alla rete ferrovia umbra. Inoltre è stato lo stesso direttore Fagioli - spiegano i leghisti - ad ammettere che “ci sono 4 treni 'Pinturicchio' che oggi non vengono utilizzati perché a Ponte San Giovanni non ci sono binari elettrificati per la sosta e la linea è solo parzialmente elettrificata: mancano 5 chilometri strategici, quelli tra Ponte San Giovanni e S.Anna. Si è deciso di non farli circolare anche perché sarebbe stata necessaria la manutenzione della linea, altrimenti i carrelli dei convogli avrebbero potuto subire degli inconvenienti. Dichiarazioni tanto scottanti quanto scomode.

 

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