Inchiesta «Decollo Money», assolto l’imprenditore tifernate Domenico Macrì

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21 Aprile 2021

Le accuse erano pesanti: narcotraffico internazionale con il Sud America e scalata al Credito Sammarinese. Era il procedimento giudiziario chiamato «Decollo Ter Money» sul quale si è pronunciato in questi giorni il Tribunale ordinario di Vibo Valentia e gli imputati sono stati quasi tutti assolti, compreso il tifernate Domenico Macrì (conosciuto dai più come Mimmo). L’operazione, dei carabinieri del Ros, risale al luglio del 2011 quando Macrì finì in manette nell’ambito di uno di filoni della «Decollo Money» che portò in carcere dieci persone legate alla cosca della ‘ndrangheta dei Mancuso di Vibo Valentia. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, lui sarebbe stato uno dei tramiti tra un narcotrafficante internazionale e l’ex direttore generale del Credito Sammarinese.  Macrì, ora assolto, 65 anni all’epoca dei fatti, ha vissuto per anni insieme alla famiglia a Città di Castello dove aveva una serie di attività imprenditoriali, ed è stato una persona molto in vista nel panorama economico altotiberino, tanto che tra il 1990 e il ’91 era stato anche presidente del Lions club tifernate.

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