Il Centro di Aggregazione di Città di Castello presenta la mostra US@Round

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10 Dicembre 2019
US@Round è la mostra di parole ed immagini allestita in questi giorni nei locali del CAG, il Centro di Aggregazione giovanile di Città di Castello, e realizzata dai circa 130 ragazzi tra i 14 ed i 24 anni che lo frequentano.
 
La mostra unisce foto a frasi e vuole rappresentare la nostra famiglia CAG.2, come ci piace chiamarci. Tutto è nato il pomeriggio in cui, insieme agli educatori, abbiamo deciso di fotografare quello che li circonda ogni giorno al centro. Da qui gli scatti più rappresentativi sono stati stampati e corredati da un pensiero, una suggestione o una riflessione”, spiega uno ragazzi più assidui della struttura, gestita dalla Cooperativa La Rondine per l’Amministrazione comunale , che lavora soprattutto sulla prevenzione.
 
La realtà del Centro di Aggregazione di via dei Galanti, in centro storico per scelta ben precisa” commenta l’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini “è quella di circa 40 giovani che quotidianamente orbitano intorno alla sua sede e ad attività che coltivano la relazione, la crescita della persona e l’espressione libera, come la mostra conferma, offrendo uno scorcio significativo su ciò che vedono e che pensano i ragazzi”.
 
All’inaugurazione era presente anche il presidente della Rondine Luciano Veschi, per il quale “il CAG è un servizio dove le parole d’ordine sono sperimentare, prevenire e promuovere. Cerchiamo di condividere il più possibile insieme a loro la ricerca di senso e significato, ascoltandoli ed accompagnandoli nel cammino del diventare adulti, infondendo coraggio, anziché paure, garantendo loro il diritto di sbagliare insieme alla pretesa dell'impegno, per diventare cittadini responsabili”.
Nello specifico aggiunge Marco Romanelli, responsabile della Cooperativa, “Puntare sulla partecipazione giovanile non è facile ma siamo impegnati nella costruzione dell’identità personale anche attraverso la costruzione di un gruppo e per estensione di quella del pezzo di comunità in cui si è inseriti. Di conseguenza la metodologia di intervento è quella dell'animazione socio-culturale, caratterizzata da un lavoro per progetti e che propone uno stare insieme per fare insieme. Finora sta funzionando e la mostra rivela molto di quanto i ragazzi vivano ed esprimano se stessi qui dentro”. All’inaugurazione era presente anche Lorenzo Melelli, vicesindaco del Comune di Santa Maria Tiberina, la dirigente del Sociale Giuliana Zerbato, l’equipe dell’Ufficio di Cittadinanza, la referente delle politiche giovanili Cristina Grilli, l’equipe degli educatori della Cooperativa La Rondine.

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