I pendolari tornano a farsi sentire tramite l'associazione il Mosaico: treni più veloci, la richiesta fatta ai vertici FCU
«Prevedere nell'orario ferroviario treni veloci sulla tratta Città di Castello-Umbertide-Ponte San Giovanni-Fontivegge e che permettano ai pendolari l'arrivo non a Sant Anna, ma a Fontivegge là dove, grazie al Minimetro, è possibile raggiungere la Regione, le scuole, o il vicino ospedale in tempi ragionevoli».
L’associazione Il Mosaico, rappresentato da Carlo Reali ha chiesto direttamente questo ai vertici dei trasporti in Umbria durante il convegno che si è svolto sabato a Perugia dal titolo «Non fermate il Treno», organizzato da Agenzia Stampa Italia.
L’iniziativa è servita a fare il punto sui servizi ferroviari in Umbria e anche l’associazione «Il Mosaico» era stata invitata al tavolo dei relatori. Reali non ha fatto cadere l’invito nel vuoto, anzi ha portato a Perugia il sentore dell’Altotevere, che ha ancora molti punti critici da chiarire in ordine ai servizi ferroviari.
E il suo intervento non è stato molto gradito dai rappresentanti istituzionali coi quali c’è stato pure un acceso scambio di vedute.
Reali ha evidenziato le richieste, frutto anche di un incontro con i pendolari che ogni giorno utilizzano la tratta Città di Castello Perugia, già a velocità ridotta.
«E’ giusto ripristinare una modalità in passato già attiva e che possa decongestionare il traffico sulla tratta Ponte San Giovanni-Perugia, ponendosi come offerta a tutti coloro che in questi ultimi tempi hanno scelto il mezzo privato», ha ricordato Reali.
La chiusura di Fcu, in termini di utenza è costata circa il 50% di passeggeri in meno e i tempi attuali di movimento su Perugia sono di circa due ore e di 4 verso Terni, mentre il nuovo orario ferroviario non ha coincidenze compatibili con quello nazionale: una situazione difficile per il territorio che subisce una forte carenza infrastrutturale non solo ferroviario, basti pensare alla E78 e a Bocca Trabaria chiusa.
Nessuna garanzia da parte degli amministratori regionale.