I consiglieri comunali di Castello Cambia Arcaleni e Bucci intervengono sugli avvisi di “danno erariale” arrivati alla presidente della Regione Marini

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07 Agosto 2017

Ci preoccupa fortemente la selva di avvisi arrivati alla presidente della Regione Marini e aaltri 44 politici umbri della attuale o passata legislatura regionale e provinciale del 2009-2014: le accuse di  cattiva gestione fino all’ipotesi di “danno erariale”  per un amministratore pubblico  sono gravi e pesanti sul piano della responsabilità politica, ancor prima che in quello giudiziario. Dalle cronache e dalle carte,con cui il procuratore Giuseppone invita a dedure i politici in questione, emerge l’ipotesi di un “danno erariale di quasi 45 milioni” frutto di «numerosi episodi di mala gestio che avrebbero determinato sprechi di risorse pubbliche con conseguente danno nei confronti dei soci pubblici della società in questione».

Tutto questo, al di là dell’ovvio garantismo dovuto per ogni imputazione, è comunque grave ed inquietante perché rileva una modalità gestionale dei soldi pubblici quanto meno superficiale, inefficiente e, se le accuse verranno provate, dolosa: le carte parlano di soldi  stanziati «per sopperire alle gravi carenze gestionali, senza alcuna utile prospettiva futura e solo per fornire liquidità aggiuntiva alla società per permetterne la sopravvivenza». In altre parole, soldi che non sono serviti per migliorare il servizio di trasporto pubblico, ma solo per tappare le falle. E senza dare alcuna reale speranza di crescita alla società.
Sotto accusa, poi, «operazioni potenzialmente depauperative del patrimonio»
di Umbria mobilità. Tutto questo è preoccupante, perchè tale gestione delle risorse pubbliche è stata attuata da una selva di politici la maggior parte dei quali è tuttora in carica e continua ad amministrare la cosa pubblica, nelle stesse cariche di allora o addirittura più importanti come nel caso dell’ assessore regionale Cecchini o dell’attuale sindaco  Bacchetta e dell’ assessore tifernate Secondi. E questo non può non sollevare dubbi sulle capacità gestionali e sulle competenze amministrative di chi ha fatto scelte ora sotto la lente della magistratura contabile.

Queste notizie allarmano i consiglieri di Castello Cambia ma non sorprendono molto, non solo perché la gestione delle società partecipate in generale è da tempo sotto la lente della magistratura e dell’Anac di Cantone che ha dovuto aggiornare da pochi mesi la relativa normativa anticorruzione, ma anche perché gli stessi Arcaleni e Bucci più volte hanno rilevato l’inefficienza e la mancanza di trasparenza nella gestione di società comunali quali Polisport, il cui assorbimento in un’altra partecipata è servito a nascondere l’inefficienza gestionale e l’incapacità politica; stessa cosa che sta avvenendo  per il Centro Servizi, sempre gestito con nomina politica, ormai messo in liquidazione per gli stessi motivi.  La speranza è che tutti i soggetti in questione sappiano al più presto fare chiarezza.

 

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