Francesco Darmanin: “Quando ho qualcosa da dire, lo dico in musica”

Intervista al vincitore del Concorso di Composizione indetto nell'ambito del Festival dei Cammini di Francesco

22 Dicembre 2023
Francesco Darmanin

Francesco Darmanin (foto: Daniela Guerra, Accademia del Teatro alla Scala)

Fiorentino di nascita, classe 1995, clarinettista: Francesco Darmanin ci racconta il suo amore per la musica, passione che lo ha portato non molto tempo fa ad esplorare anche il mondo della composizione, arrivando a partecipare (e vincere) prestigiosi concorsi di composizione, fra cui il Contest Internazionale indetto nell’ambito del Festival dei Cammini di Francesco di quest’anno che si è rivelato un vero trampolino di lancio per il giovane musicista.

Francesco, raccontaci la tua storia. Quando nasce la passione per la musica?

Ho 28 anni e sono clarinettista, ho studiato al conservatorio di Firenze con il maestro Fabio Battistelli. Già da quando ero alle medie e ho iniziato a studiare lo strumento mio padre ha iniziato a farmi “sperimentare” la scrittura musicale grazie all’impiego di alcuni programmi per pc, ho da subito associato la passione per lo strumento a quello della scrittura musicale. Non ho mai avuto però, fino a quest’anno, il coraggio di tirar fuori l’aspetto della composizione, lo facevo continuamente soltanto per me stesso. Poi, per una serie di ragioni legate alla carriera da clarinettista e all’esigenza di tirar fuori qualcosa di mio, ho deciso di investire su questo mio lato affidandomi alla cura del mio maestro di composizione, Francesco Antonioni, compositore nonché didatta e presentatore radiofonico; proprio lui mi ha aperto la mente su questo lato e mi ha spinto a partecipare ad alcuni concorsi, tra cui il primo è stato proprio il Concorso di Composizione indetto nell’ambito del Festival dei Cammini a cui ho partecipato, e poi vinto, con il brano “Nacque al mondo un sole”.

Dopo il Festival dei Cammini a quali altri concorsi hai preso parte?

Il Festival dei Cammini è stato un bel trampolino di lancio che mi ha dato entusiasmo e forza per partecipare ad altri concorsi. Il primo è stato il Concorso Internazionale di composizione “V. Mendelssohn” di Ascoli Piceno, concorso di musica da camera in cui mi sono presentato con un brano che è stato eseguito dal Quartetto Klimt e grazie al quale ho vinto il primo premio: questo porterà il mio brano ad essere eseguito in 12 festival in giro per il mondo, una bella soddisfazione. Un altro a cui ho preso parte è stato il Concorso Internazionale di Composizione “Dante 700” con un brano scritto per orchestra sinfonica che è stato suonato dalla Camerata Strumentale di Prato insieme all’orchestra La Filarmonie di Firenze e anche qui ho vinto il primo premio.  

Da musicista a compositore: cosa ti ha portato ad intraprendere questa nuova strada ?

Da clarinettista sentivo l’esigenza di vedere le cose “più in generale”, avevo la necessità di voler studiare una partitura nel suo insieme e non limitatamente alla mia sezione, per cercare di capire da un punto di vista generale il perché di alcune scelte fatte dal compositore di quel particolare brano che suonavo. Volevo dire la mia, cercando di imitare i grandi. Sono partito così, leggendo tanto e studiando i grandi nomi della musica come Mozart e Beethoven.

Quando hai deciso di partecipare al concorso inserito nell’ambito del Festival dei Cammini come ti sei preparato ? Qual è stato il lavoro nei mesi precedenti?

Ogni concorso di composizione ha un suo tema di riferimento. Nel caso specifico del Festival dei Cammini riguardava la regola francescana: questo mi ha portato a riflettere molto, prima di buttare giù la prima nota del brano è passato molto tempo, era un argomento che non avevo mai affrontato da un punto di vista musicale. Quando poi ho trovato la giusta chiave per raccontare quello che volevo, prendendo anche spunto dai versi della Divina Commedia, il pezzo è nato in pochissimo tempo. Tra l’altro, il tema legato a San Francesco mi ha accompagnato anche successivamente perchè il concorso “Dante 700” aveva come ispirazione proprio la figura di Francesco nell’undicesimo canto del Paradiso.

Da dove prendi la tua ispirazione? C’è qualcuno a cui ti ispiri?

L’ispirazione per me è da sempre legata allo studio ed è frutto della disciplina. L’invenzione funziona bene se c’è un lavoro costante dietro, solo così si ottengono risultati. Sento di dovere tanto a diverse persone che mi hanno accompagnato nella mia carriera musicale. In primis i miei maestri, fra cui Fabio Battistelli che per me è stato un vero padre musicale che mi ha accompagnato fin da quando da piccolo frequentavo il conservatorio, il mio maestro Francesco Antonioni che per me rappresenta un faro, ascoltando la sua musica mi viene voglia di raggiungere quella dimensione espressiva per me così folgorante, indubbiamente i miei genitori che mi hanno sempre supportato  e la musica di Mozart che, negli anni, è qualcosa che ormai ho interiorizzato diventando il senso della mia vita.

Qual è l’aspetto più bello della composizione? E quale quello più complesso?

La cosa più bella è che, quando ho qualcosa da dire, lo dico in musica e poi vedere scritto sul cartellone di un certo teatro che il proprio brano verrà eseguito da un’orchestra importante è davvero una grandissima soddisfazione, ma questo porta indubbiamente anche paura e ansia. In me c’è sempre grande voglia di riuscire a fare bene, ho un grande senso di responsabilità sia nei confronti del pubblico che nei confronti dell’orchestra che suona un mio brano. Da musicista, invece, sono molto più tranquillo. In generale non sono mai soddisfatto fino in fondo di quello che faccio, penso che ci sia sempre spazio per migliorare tanto che torno spesso sopra le partiture già scritte. Dopo una bella esecuzione, però, l’ansia sparisce e subentra la contentezza e la soddisfazione di quanto sono riuscito a fare.

Progetti futuri?

Ci sono un po’ di cose all’orizzonte, ad esempio ho avuto una bella commissione dal Festival della Normale di Pisa diretto da Carlo Boccadoro, grandissimo compositore con il quale ho avuto il piacere di lavorare recentemente come clarinettista. Il brano che proporrò verrà suonato il 15 febbraio a Pisa, per me questo è un impegno molto importante. Mi piace reinventarmi continuamente, tanto che da un po’ di tempo a questa parte ho iniziato anche a studiare pianoforte. Il mio sogno è poter assistere all’esecuzione dei miei brani dalle orchestre dei teatri più importanti del mondo.

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