Fabio Rossi confermato presidente di Confagricoltura Umbria

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02 Luglio 2021

La Giunta esecutiva di Confagricoltura Umbria è stata confermata per il secondo mandato, di 4 anni, durante l’assemblea generale ordinaria dei soci che si è tenuta giovedì 1 luglio, nella sede regionale dell’organizzazione degli agricoltori a Ponte San Giovanni (Perugia). I membri dell’esecutivo di Confagricoltura Umbria eletti sono: Fabio Rossi (presidente, conferma-to), Filippo Antonelli, Anna Grazia Boccali, Giacomo Iraci, Vincenzo Cecci, Anna Ciri e Rufo Ruffo, con questi ultimi tre confermati come vicepresidenti. L’assemblea generale dei soci, nella sua parte pubblica, è stata poi caratterizzata dall’incontro dal titolo ‘La nuova PAC per un’agricoltura strategica e sostenibile’ - un tema quello della Politica agricola comune molto sentito - con l’intervento anche del presidente nazionale di Confagricoltu-ra Massimiliano Giansanti. “Il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi tempi ha dato qualche risultato positivo a tutela dei tra-sferimenti alle imprese, ma non possiamo dirci soddisfatti per l’accordo raggiunto. Ci aspettava-mo un Pac più ambiziosa, più economica, più orientata al mercato e alla tutela del reddito degli agricoltori” ha subito esordito Giansanti commentando la recente intesa raggiunta sulla riforma della Pac che è stata sottoposta ai ministri dell’agricoltura della UE nella sessione del 28 e 29 giugno scorsi. “La Pac è nata sessanta anni fa con l’obiettivo di sostenere gli agricoltori a produrre per fornire ai cittadini cibo in quantità e sicurezza - ha ricordato Giansanti – e di fronte al progressivo aumento della popolazione mondiale l’obiettivo deve rimanere questo. Ma con le minori risorse previste (per l’agricoltura italiana la riduzione totale dei trasferimenti ammonta, fino al 2027, a 6,2 mi-liardi di euro, il 15% in meno sul periodo 2014-2020), sarà difficile per le imprese investire in capi-tale umano e innovazione, condizioni essenziali per produrre di più e meglio”. E questo, per Gian-santi, “riguarda anche le politiche ambientali, che sono necessarie, ma che richiedono altrettanti investimenti. Senza contare che saranno proprio le imprese più strutturate, più orientate al mer-cato, che operano nei settori chiave della nostra agricoltura, a subire i tagli più consistenti”. “Ci saranno meno risorse – ha poi ribadito il presidente Rossi – e quindi sarà più difficile per le imprese investire in innovazione e sul capitale umano. Anche l’Umbria ne avrà di meno e sarà quindi fondamentale puntare su aggregazione e filiere, sinergie e sostenibilità ambientale che deve andare però di pari passo con quella economica”. Fondamentale per Rossi, pertanto, sarà “la collaborazione tra istituzioni, impresa e ricerca per trovare strumenti idonei per implementare le tecniche che hanno un minore impatto ambientale”. “Ricerca e innovazione insomma – ha conclu-so Rossi – da misurare con l’effettiva sostenibilità economica oltre che ambientale”. Per quanto riguarda la condizionalità sociale, Confagricoltura non è contraria, ovviamente, al prin-cipio, ma avrebbe voluto che la partita sul lavoro fosse stata giocata su un terreno più ampio, che avesse contemplato l’armonizzazione del costo, delle regole e delle sanzioni a livello europeo. “Credo che fare agricoltura sarà sempre più difficile – ha concluso Giansanti - ma al tempo stesso ho fiducia nella solidità del nostro sistema produttivo e nelle capacità dei nostri imprenditori. Adesso dobbiamo concentrarci sulla messa a punto del piano strategico che l’Italia dovrà sotto-porre alla Commissione europea entro la fine dell’anno e che dovrà includere anche i programmi per lo sviluppo rurale finora rientranti nell’esclusiva competenza delle Regioni”.

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