Doppia donazione del Calcit alla sanità aretina. Uno strumento verrà utilizzato in rianimazione e uno in ginecologia e chirurgia generale

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19 Luglio 2017

Nuova donazione del Calcit alla sanità aretina. Anzi, doppia donazione. Questa mattina infatti, all’auditorium Pieraccini del San Donato, il presidente Gian Carlo Sassoli ha presentato due strumenti: uno per l’anestesia con gas medicali destinato alla Rianimazione e una colonna per la Ginecologia e la Chirurgia generale. Il costo complessivo delle due apparecchiature è di 160 mila euro.

“Due strumenti tecnologicamente innovativi – ha spiegato Sassoli - Il sistema Visera ad oggi  in Toscana é presente solo ad Arezzo ed il sistema Mirus in pochi altri centri. Il Calcit, grazie ai contributi dei cittadini, continua a garantire al nostro ospedale  la tecnologia adeguata, tesa a migliorare l’appropriatezza e la qualità dei servizi nell’esclusivo interesse dei pazienti”.

Il Sistema Mirus sarà utilizzato in Rianimazione per sottoporre ad anestesia i pazienti, non iniettando sostanze nell’organismo ma attraverso il respiro di gas. Questo sistema consente una ripresa più veloce del paziente e meno effetti collaterali. “Si tratta di uno strumento innovativo sperimentato in Germania - spiega Marco Feri, direttore Rianimazione – In Italia è in uso solo all’interno di un ospedale del nord e adesso da noi, grazie al contributo fondamentale del Calcit”.

L’altro Sistema, chiamato Visera, è invece una colonna per la Ginecologia e la Chirurgia generale. “In Ginecologia – spiega il direttore  Franco Lelli sarà utilizzata per interventi di endoscopia e laparoscopia, quindi mini invasivi. Lo strumento ha una risoluzione di immagine pari a 4k, con uno schermo di servizio molto grande, che consente di vedere con chiarezza tutti i particolari ed effettuare interventi molto precisi. La collaborazione con il Calcit ha sempre portato buoni frutti  e ci permette di progredire in campo tecnologico”.

 

“Si tratta di un nuovissimo sistema per eseguire interventi in chirurgia mininvasiva – ha dichiarato Graziano Ceccarelli, direttore Chirurgia generale - La visione nettamente più nitida va incontro alle maggiori esigenze di precisione delle procedure laparoscopiche. Ciò permette di eseguire meglio i gesti chirurgici, anche quelli più delicati; permette di riconoscere meglio le strutture anatomiche ed aumentare  la sicurezza del paziente durante le procedure, soprattutto in campo oncologico. Per il nostro ospedale è un ulteriore passo in avanti nella tecnologia”.

Il direttore generale della Asl Toscana sud est, Enrico Desideri, ha ringraziato il Calcit “per l’ennesima dimostrazione di attenzione alla salute degli aretini e alle esigenze della sanità, attraverso strumenti che rappresentano l’avanguardia e che proiettano i nostri ospedali nel futuro”.

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