Da Città di Castello, la richiesta di Francesco Grilli di intitolare l’ospedale a Santa Maria di Belvedere

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10 Luglio 2020

Intitolare l’Ospedale di Città di Castello a Santa Maria di Belvedere, questa la richiesta del tifernate Francesco Grilli, profondo conoscitore della realtà locale.

Tanto che, partendo dalla storia antica del Santuario di Belvedere, edificio della seconda metà del 600, Grilli ricorda che l’ospedale di Città di Castello è stato costruito in tempi passati proprio alle pendici del colle di Belvedere che sembra guardarlo dall’alto mentre domina la valle.

Non a caso, nel periodo di emergenza Covid il Santuario di Santa Maria di Belvedere fu illuminato con i colori della bandiera italiana così che sia i degenti che gli operatori sanitari potessero vederlo dalle corsie  e ricevere un segno di vicinanza.

L’illuminazione creò una scena suggestiva, con il monumento simbolo della storia della città, solitario e austero che si colorava di tricolore mentre anche la neve quella notte scendeva.

Grilli sottolinea come antichi uomini di fede nel tempo abbiano raccontato della madonna di Belvedere e dei suoi tanti prodigi e che proprio per questo motivo il vescovo tifernate a quel tempo decise di deliberare la costruzione del Santuario.

Tra i tanti nomi che sono stati proposti per l’Ospedale di Città di Castello _dice Grilli_ quello di S. Maria di Belvedere è il più spontaneo, logico e naturale.

 

 

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