Coronavirus, le ricadute sull'economia. -60% di presenze negli agriturismi in provincia di Arezzo

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29 Febbraio 2020

In provincia di Arezzo il settore dell’agriturismo registra già ora un calo del 60 per cento: “il panico generato dall’epidemia sta colpendo le prenotazioni specialmente degli stranieri". Lo denuncia un monitoraggio di Terranostra Arezzo, organismo di Coldiretti. Già si contano i danni causati dalla psicosi irrazionale sul coronavirus che ha già provocato un ingiustificato calo del 60% delle presenze e più in generale “lo stato medio delle prenotazioni 2020 negli agriturismi della provincia di Arezzo alla data del 26 febbraio è pari al 50%, mentre nell’ultima settimana le disdette delle prenotazioni sono già arrivate al 15%; il problema principale sarà la mancanza delle prenotazioni che solitamente arrivano fino alla fine del mese di aprile. Però dallo scorso venerdì gli operatori agrituristici non ne hanno ricevuto più alcuna. Nella migliore delle ipotesi tra mancate prenotazioni e disdette il danno già ora supera il 60% anche se non è finita qui. “Purtroppo, ancorché il problema finisse oggi, la sensazione è che il danno non si rimedierà più per il 2020”: è la preoccupazione della presidente di coldiretti Arezzo Lidia Castellucci. Nelle oltre 570 aziende agrituristiche della provincia, che contano circa 9000 posti letto, il panico generato dall’epidemia sta colpendo le prenotazioni specialmente degli stranieri, a partire dalle nazionalità quali Belgio, Olanda, Germania, Paesi Scandinavi e USA, che rappresentano la maggior parte degli ospiti. Gli agriturismi spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari lontano dagli affollamenti, sono forse il luogo meno pericoloso per difendersi dal contagio, fuori dalle mura domestiche, ma tant’è: la psicosi generalizzata non perdona.

 

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