Conferita la Medaglia d'Onore all'umbertidese Amedeo Faloci, deportato dai tedeschi all'età di 17 anni

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28 Gennaio 2020
ttv

Era il maggio 1944 e aveva solo 17 anni, Amedeo Faloci, quando i tedeschi che occupavano l’Altotevere lo fecero prigioniero nella zona di Montone. Viveva lì Amedeo, in zona carpini, e dopo un rastrellamento fu preso e portato a Pietralunga, Perugia e poi Firenze. Da lì in treno fino alla Germania. Destinazione Kahla, Turingia, nel cuore dell’Europa devastata dal nazismo e dalla guerra. Campo di concentramento e lavoro per Faloci, che rimase un anno nel in quello stato di detenzione, tra fame, fatica e freddo. Poi, nel giugno del 1945 la liberazione, la fine della guerra e il lungo ritorno a casa, a Umbertide, dove vive. Ora a 93 anni, Amedeo Faloci, detenuto nel lager tedesco, testimone di quel tempo nemmeno troppo lontano e testimone di memoria riceve la medaglia d’oro conferita dal Presidente della Repubblica.

Ieri, lunedì 27 gennaio, il sindaco di Umbertide, Luca Carizia,  in occasione della Giornata della Memoria (istituita dal Parlamento italiano il 20 luglio 2000 per commemorare le vittime dell'Olocausto nel giorno dell'abbattimento dei cancelli del campo di Auschwitz) ha partecipato ad Assisi alla cerimonia di consegna da parte del prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, della Medaglia d'Onore conferita dal Presidente della Repubblica all'umbertidese Amedeo Faloci e ad altri quattro cittadini residenti nella Provincia di Perugia deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra durante l'ultimo conflitto mondiale.
La cerimonia, che ha avuto luogo all'interno del Museo della Memoria, ha visto la presenza anche della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, del presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Marco Squarta, del sindaco di Assisi, Stefania Proietti, del vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino e di altre autorità civili e militari.
L'onorificenza è stata consegnata nelle mani di Silvia Martini, nipote di Amedeo Faloci e presente all'evento insieme ad altri familiari.
“Giornate come quella del 27 Gennaio hanno il dovere di farci ricordare il passato, di farci vivere il presente e di proiettarci verso il futuro – afferma il sindaco Carizia – Il sacrificio e la sofferenza di chi visse sulla propria pelle la ferocia dell'Olocasuto e della prigionia nei campi nazisti servono a tutti noi per non far ripetere una delle pagine più buie della storia dell'umanità”.
Sempre per quanto riguarda le celebrazioni legate alla Giornata della Memoria, domenica pomeriggio, presso il salone del Centro socio-culturale San Francesco, si è svolto un partecipato evento, al quale ha preso parte l'assessore alla Cultura Sara Pierucci, che ha visto alternarsi momenti di lettura a cura del gruppo “Dallo scaffale a te” e intermezzi musicali eseguiti da Fabrizio Bagiacchi e Salvatore Zampini.
 

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