Città di Castello, via libera alla tassa di soggiorno

Comune al lavoro per introdurre l’imposta nel secondo semestre del 2024, presto il tema in consiglio

06 Marzo 2024
città di castello drone

Città di Castello (veduta aerea)

Il Comune di Città di Castello al lavoro per l'istituzione dell'imposta di soggiorno. La possibilità di adottare tale provvedimento, già presente in molte altre città dell’Umbria, è consentita anche al capoluogo tifernate essendo incluso nell’elenco regionale delle località turistiche. L’entrata in vigore dell'imposta non sarà immediata, ma prevista verosimilmente nel secondo semestre del 2024, una volta portato a compimento l’iter burocratico e politico.

“L'istituzione dell'imposta di soggiorno è stata già presentata in Commissione Regolamenti e rientrerà nel contesto generale della discussione del bilancio comunale, in programma il prossimo 14 marzo” spiega l’assessora al turismo Letizia Guerri “Come previsto dalla legge, i proventi della tassa dovranno essere reinvestiti solo ed esclusivamente nell'ambito turistico. Con questa decisione il Comune mira dunque ad investire ancor di più nell’accoglienza e nel potenziare i servizi offerti, in un percorso che ha coinvolto da subito le associazioni di categoria e gli operatori”.

Contattata dalla nostra redazione, Guerri ha quindi rimarcato l’impegno dell’amministrazione nella realizzazione di un regolamento quanto più condiviso con i diversi interlocutori del settore. “Alla base del nostro lavoro vi è stata una prima fase di studio e indagine delle principali realtà turistiche che in questi anni si sono dotate di questa imposta – ricorda – A questo si è poi aggiunto il confronto con tutti coloro che a vario titolo operano nell’accoglienza al fine di illustrare le motivazioni e le strategie che verranno intraprese con l’entrata in vigore. A tal proposito, all’articolo 1 del regolamento abbiamo volutamente inserito l’istituzione di un tavolo tecnico di concertazione annuale con associazioni e operatori dedicato all’utilizzo dei proventi dell’imposta: un elemento centrale del nostro progetto, che pochi comuni hanno scelto di adottare”.

Entrando nelle pieghe del regolamento, l’assessora ha precisato che “il visitatore pagherà una cifra variabile in base alle diverse tipologie di strutture, incluse quelle utilizzate per le locazioni brevi. Per quanto riguarda gli importi dell’imposta, ci siamo basati sulla media delle tariffe nazionali del 2022, inferiori rispetto a quelle recentemente ‘ritoccate’. Tra le convenzioni previste, vi sono quelle con le più note piattaforme digitali come Booking e Airbnb, nell’ottica di un tracciamento esaustivo di tutte le forme di ospitalità nel territorio. In collaborazione con le associazioni di categoria, stiamo poi lavorando ad un piano dettagliato delle esenzioni, come ad esempio quelle per chi soggiornerà a Città di Castello per motivi di lavoro e per le comitive. Inoltre, le strutture che avranno già concluso accordi di soggiorno prima dell'entrata in vigore dell'imposta, non saranno soggette al pagamento fino al 31 dicembre”.

In attesa che il tema dell'imposta di soggiorno venga affrontato in sede di consiglio comunale, la politica tifernate sta già dibattendo la questione. “Tassa di soggiorno sì, ma solo se vengono forniti adeguati servizi ai turisti” è il monito lanciato dalla consigliera di opposizione Emanuela Arcaleni, che in una nota ha espresso il proprio scetticismo sull’iniziativa. “Purtroppo Città di Castello sconta un grave ritardo nei servizi al turismo, dunque la tassa oggi può essere un boomerang, poiché non si sposa bene con la realtà della nostra attuale offerta”.

La consigliera ha quindi evidenziato la necessità di migliorare i servizi informativi, con uffici aperti in modo continuativo e disponibilità di indicazioni multilingue, oltre alla realizzazione di strutture per favorire l’accesso e la permanenza in città come parcheggi e bagni pubblici. “Per un gettito annuale stimato in soli 150.000 euro – aggiunge poi Arcaleni – questa scelta rischia di allontanare anche quei turisti che superano le gravi carenze infrastrutturali di collegamento”. Si attende ora con interesse il dibattito sul tema dell'imposta di soggiorno in sede consiliare.

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Comune al lavoro per introdurre l’imposta nel secondo semestre del 2024, presto il tema in consiglio