Citerna, il parco comunale intitolato ad Anita Garibaldi

Giuseppe Garibaldi, insieme ad Anita, si fermarono in Alta Valle del Tevere, trovando un porto sicuro nel borgo di Citerna. Era il 1849 e i due, in fuga verso Comacchio e Venezia dopo la capitolazione della Repubblica Romana, si appoggiarono per alcuni giorni al borgo fortificato dell’Altotevere. Anita in particolare, malata e incinta, fu soccorsa dai citernesi, con i quali si instaurò un forte legame che è andato avanti nel tempo, anche tramite la famiglia.

E proprio la pronipote dell’eroe e dell’eroina dei due mondi, Vittoria Garibaldi, ha preso parte nei giorni scorsi alla cerimonia di intitolazione del parco comunale ad Anita, figura amata e protetta dal popolo di Citerna. La forte connessione tra Giuseppe Garibaldi, Anita, la famiglia e Citerna è stata ribadita da Vittoria che ha ricordato come, in nome di questo legame col territorio tra Umbria e Toscana, i genitori scelsero di sposarsi proprio a Citerna.

L’intitolazione del parco ad Anita Garibaldi si è tenuta nell’ambito della seconda edizione de “L’invitta 1643”, manifestazione storico culturale organizzata dall’amministrazione comunale. L’intento era quello di rendere omaggio alla storia in uno dei Borghi più belli d’Italia ripercorrendo le pagine e i passi dei personaggi più illustri, legati appunto Citerna.

Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato cittadini, rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine locali, si è svolto il convegno storico con Achille Ragazzoni dell’Istituto Risorgimento Italiano, Giancarlo Rossi docente di storia e filosofia, Laura Boco, giurista ed editore ed Enea Paladino Sindaco di Citerna.

La giornata si è conclusa con la cena garibaldina nel centro di Citerna.