Caso Smahi pena dimezzata per il fidanzato

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06 Giugno 2019

Nuovo step nella vicenda giudiziaria legata alla morte di Sara Smahi, la giovane residente a Sansepolcro trovata cadavere in un casolare di Cesa (nel Comune di Marciano della Chiana) nel marzo del 2017. Infatti i giudici della Corte d’Appello di Firenze hanno dimezzato la pena per Jebili Moez, il magrebino di 22 anni condannato in primo grado per la morte di Sara, che era all’epoca la sua fidanzata. I magistrati per lui hanno confermato la condanna a due anni e 4 mesi per la morte in conseguenza di altro reato, mentre hanno ridotto da quattro a due anni quella per spaccio di droga. Sara Smahi era deceduta nel villino di Cesa per un’overdose,  dopo essere sparita dalla comunità di recupero in cui stava cercando di uscire dalla tossicodipendenza.  Jebili Moez, che era con lei, le fornì la droga fatale. C'è tuttavia un secondo uomo accusato per la morte di Sara: ha 31 anni, è tunisino e il suo nome è Bechir El Brahmi, ma è ancora latitante. Il 31enne è riuscito a far perdere le tracce, mentre Jebili Moez venne arrestato preso a Pisa qualche settimana dopo il fatto.

 

 

 

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