Carabinieri denunciano giovane: aveva rapinato una tabaccheria. Scoperto dal dna

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09 Febbraio 2021

Aveva rapinato con un grosso coltello una tabaccheria: dopo mesi di indagini e grazie al dna trovato in un guanto gettato via durante la fuga. I carabinieri hanno denunciato uno straniero trentacinquenne pluripregiudicato.

I fatti risalgono alla tarda serata del 25 ottobre 2019 quando un uomo, con il volto nascosto ed armato di un grosso coltello, era entrato in una tabaccheria della zona nord di Città di Castello, minacciando la titolare e facendosi consegnare l’incasso di circa 700 euro, allontanandosi poi a piedi svanendo praticamente nel nulla, favorito anche dall’oscurità.

Subito era scattato l'allarme, con i carabinieri che erano arrivati sul posto per iniziare le indagini.

I militari, coordinati dal capitano Giuseppe Palermo, hanno eseguito uno scrupoloso sopralluogo, andando a ricercare anche la via di fuga del rapinatore. L’attento esame del percorso, infatti, ha consentito di rinvenire alcuni capi di abbigliamento indossati dal rapinatore durante il colpo ed uno dei guanti, di cui durante la fuga il rapinatore si era disfatto verosimilmente nel tentativo di passare inosservato.

Le indagini sono continuate senza sosta, analizzando numerosi profili di persone di interesse operativo presenti sul territorio e noti ai carabinieri, incrociandone i dati con svariate testimonianze, fino a che gli indizi hanno cominciato a convergere sulla figura del 34enne, di nazionalità marocchina, ben conosciuta dai militari. Da quel momento, sono scattate ulteriori verifiche, grazie al supporto della Sezione Biologia del Ris dei Carabinieri di Roma, che, all’esito di accertamenti tecnici finalizzati alla comparazione tra il profilo genetico estratto dal guanto abbandonato durante la fuga dal rapinatore e quello del sospettato, hanno confermato le ipotesi: l'autore era il trentacinquenne di origini marocchine e da tempo in Altotevere.

Per il giovane, quindi, attualmente detenuto a seguito di condanna per un’altra rapina commessa nel mese di maggio 2020 in una farmacia del centro storico tifernate, è arrivata una nuova denuncia.

 

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