Bocconi killer ad Anghiari e Sansepolcro. L'unità cinofila setaccia le zone a rischio

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10 Giugno 2020

Con la bella stagione torna l’incubo dei bocconi avvelenati, due le segnalazioni giunte ai carabinieri forestali di Sansepolcro nelle scorse settimane, a rimetterci la vita due cani nelle colline di Anghiari, un altro esemplare è stato salvato in extremis nel territorio biturgense.

Nei giorni scorsi sono giunti in Valtiberina i Carabinieri del Nucleo Cinofilo antiveleno del la Marsiliana facenti parte del Reparto Biodiversità di Follonica che hanno setacciato entrambe le zone segnalate dai proprietari degli animali avvelenati. In un primo caso sono stati setacciati due ettari di terreno nei boschi nel territorio anghiarese in Località Barlieno, Poggio di Gelle, dove i cani di una famiglia residente sul posto sono stati trovati morti a seguito di un avvelenamento. Non sono stati rinvenuti però altri bocconi killer nell’area perlustrata. A Sansepolcro invece l’allarme è stato dato dal proprietario di un cane che all’esterno dello sgambatoio comunale aveva ingerito un boccone avvelenato. L’uomo ha raccontato ai carabinieri forestali di aver ritrovato a terra un pezzo di carne macinata alla quale era stato mischiato del veleno contenente mataldeide, comunemente usato come antilumaca e dunque di libera vendita. Il cane rimasto intossicato si è sentito male, ma è riuscito a sopravvivere grazie al tempestivo intervento del veterinario che dopo averlo curato ha comunicato alla Asl il caso. I carabinieri Forestali nei giorni scorsi hanno esaminato tutto il perimetro dell’area Sgambatoio in Zona San Paolo a Sansepolcro, i cani hanno rinvenuto alcune tracce sospette, ma non altri bocconi killer. E proprio i responsabili del Nucleo Cinofili raccomandano a tutti i cittadini di fare denuncia di casi simili, è necessario inoltre che vengano effettuati i dovuti campionamenti e raccolti quanti più elementi possibili da inviare poi all’Istituto profilattico di Arezzo per far sì che si possa risalire agli autori di questi gesti sconsiderati per i quali la legge prevede pene severe.

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